sabato 23 marzo 2019

SARDA NEL CUORE, MILANESE DI ADOZIONE, EUROPEISTA CONVINTA.

Olga Casula, candidata sarda alle prossime Europee per Volt – il nuovo partito paneuropeo che domani 16 marzo si presenterà agli elettori sardi con due incontri, a Cagliari e a Nuoro –  ci ha inviato questa riflessione che volentieri pubblichiamo. Sarda nel cuore, ormai milanese d’adozione ed europeista convinta. Penso che questo sia il modo più semplice e lineare per descrivere quello che sono e ciò in cui credo. Qualcuno potrebbe trovare singolare l’accostamento di queste tre realtà: sarda, milanese ed europea. Si potrebbe pensare che l’identità sarda sia destinata a dissolversi se mescolata ad altre realtà e se addirittura proiettata nel contesto europeo. Io credo l’esatto contrario. E penso che la mia esperienza lo dimostri. Mi spiego. Ho 31 anni, 7 anni della mia infanzia li ho trascorsi in Argentina. Dopo essere tornata con la mia famiglia a Tonara, dove ho passato tutta la mia adolescenza, ho lasciato nuovamente l’Isola per studiare giurisprudenza a Milano. Oggi sono avvocato di diritto amministrativo e vivo nel capoluogo lombardo da ormai 13 anni. Facendo due conti, risulta che ho speso più della metà dei miei anni fuori dalla terra in cui sono nata, eppure, ancora oggi, quando qualcuno mi chiede: “Olga tu di dove sei?”, io rispondo: sono sarda. La nostra identità, le nostre radici sono troppo forti e profonde per avere paura di perderle dall’unione con altre realtà, siano esse nazionali o europee. Quello di cui dobbiamo avere paura è l’isolamento, quello che dobbiamo evitare è continuare a chiuderci in noi stessi. Finché questa condizione geografica sarà anche sociale ed economica, i giovani continueranno ad andare via dalla nostra Isola, che rischia di diventare solo una bel paesaggio da cartolina. Dobbiamo invece sfruttare ogni occasione che ci consenta di proiettarci nel futuro e di costruire legami duraturi ed equilibrati con le altre realtà, in modo da esaltare al meglio le nostre potenzialità. Io ho trovato questa occasione proprio in Volt: il primo partito paneuropeo della storia, nato solo due anni fa e che oggi è presente come movimento in ogni stato dell’Unione Europea, in una decina di paesi come partito e che parteciperà alle prossime elezioni europee con un programma politico unitario (programma che oggi è racchiuso nella Dichiarazione di Amsterdam, che è stata votata da tutti i paesi europei aderenti a Volt e che detta le linee politiche del movimento). L’idea di Volt è quella di migliorare l’Europa e le sue istituzione attraverso le interconnessioni virtuose che possono crearsi dall’unione programmatica e politica di tutti i paesi europei. Per questo Volt crede in un reale e serio approccio multi livello (locale, nazionale, europeo) per il quale è indispensabile che le diverse realtà non smettano mai di comunicare e che richiede un solido legame tra popolo e istituzioni. Questo è sicuramente uno dei tratti caratterizzanti del movimento che, infatti, tra gli obiettivi principali del suo programma ha quello di migliorare l’UE, dando più potere ai suoi cittadini e aumentando la fiducia degli stessi nelle istituzioni. E di questo può sicuramente beneficiare anche la Sardegna che, grazie a questo collegamento multi livello costante e continuo tra l’ambito locale, nazionale ed europeo, potrebbe avere più spazio e più voce nel contesto sovranazionale. La seconda faccia della medaglia di Volt, a mio avviso la più affascinante, è quella delle sue interconnessioni orizzontali. Le singole realtà locali e nazionali dei diversi stati membri sono in costante contatto e mirano a trovare assieme soluzioni comuni a tematiche che, anche se localizzate in un certo territorio, hanno una dimensione transazionale e possono e devono essere affrontate in modo analogo. A me piace descrivere questo lato di Volt come una rete, una rete che filtra i temi e le problematiche comuni di ogni singolo ambito locale per dare loro una risposta unitaria. Il vantaggio che la Sardegna avrebbe da questo approccio è lampante: non saremmo più costretti a lottare da soli per risolvere i problemi che caratterizzano l’Isola, ma potremmo trovare delle risposte mirate ed efficaci assieme a coloro che condividono con noi i nostri stessi problemi. Volt Sardegna, ad esempio, è già in contatto con i team Volt di altri paesi che, come noi, hanno la necessità di gestire i tanto noti problemi legati all’insularità e al trasporto da e verso l’Isola. Ma questo non è tutto. Volt può essere una vera occasione per avviare una seria e consapevole rinascita economica della Sardegna, proprio attraverso l’unione di tradizione e innovazione. Volt infatti mira a promuovere un’agricoltura sostenibile e a riorientare la Politica Agricola Comune lontano dai grandi produttori e verso produttori più piccoli che ricorrono ad approcci ecologici e che oggi più che mai necessitano di essere supportati ed accompagnati nell’affrontare le sfide che pone un’economia sempre più globalizzata. In Sardegna questo significa tutelare e preservare la tradizione agro-pastorale, che fa parte della nostra cultura e che custodisce i nostri valori più antichi e profondi. Ma la Sardegna può anche essere luogo di innovazione e terreno fertile per lo sviluppo della c.d. green economy. Cogliendo le opportunità “verdi” scolpite nel programma politico di Volt – che vanno dallo sfruttamento delle energie rinnovabili, alla mobilità sostenibile, fino all’economia circolare – la Sardegna può seriamente trasformarsi in un laboratorio privilegiato per la creazione di un’economia eco-compatibile, che oltre a promuovere la nascita di nuove realtà imprenditoriali, sia anche capace di contribuire ad arrestare gli effetti sempre più drammatici del riscaldamento globale. In definitiva, Volt ci dà l’opportunità di valorizzare entrambe le anime della nostra terra, offrendoci la possibilità di smettere di essere la periferia dell’Europa per diventare, semmai, la punta di diamante del continente europeo. Per questo ho deciso di candidarmi con Volt alle prossime elezioni europee nella circoscrizione insulare. Perché ho bisogno di credere che, anche se sono dovuta andare via dalla mia Sardegna (e chi mi conosce sa quanto sia stata una scelta sofferta), avrò anche l’opportunità di tornarci. Voglio sapere che un giorno potrò tornare in quella terra che mi ha dato ciò che più conta: la mia identità. Per tutto questo dico: sì alla Sardegna in Europa con Volt, perché è quello di cui abbiamo bisogno per non perdere ciò che siamo. Olga Casula

domenica 17 marzo 2019

Dai un'occhiata al Tweet di @casulagabriele: https://twitter.com/casulagabriele/status/1107252907219525632?s=09

venerdì 15 marzo 2019

Politica, la ‘marea viola’ di Volt sbarca anche nell’Isola, ecco le due date sarde Di: Alessandro Congia, Sardegna Live


A  Nuoro, presso l'Ex.Mè - struttura Multifunzione, sita in piazza Goffredo Mameli ore 12-13.30, dove all’evento saranno presenti Andrea Venzon (Presidente di Volt Europa e fondatore del movimento) e Olga Casula, entrambi candidati nella circoscrizione insulare, e presenteranno per la prima volta il movimento nella provincia nuorese, poi  a  Cagliari,  con l'evento "La Sardegna in Europa con Volt", presso lo spazio  Search  del Comune di Cagliari  nel Largo Carlo Felice a Cagliari, con orario 17-19.30.

Oltre ad Andrea Venzon e Olga Casula, all’appuntamento cagliaritano interverranno anche esponenti del mondo della cultura e dell’imprenditoria sarda che racconteranno la propria esperienza in chiave europea, riflettendo sulle criticità e le potenzialità del futuro dell’Unione. Saranno infatti presenti Giuseppe Andreozzi, presidente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, Diego Loi, sindaco di Santu Lussurgiu e due esponenti di Sardex.net, Laura Fois e Thomas Sponticcia.

Volt, che dopo soli due anni è già presente in ogni stato d’Europa e in circa una decina di stati come partito, è nato con l’obiettivo di dare vita a una realtà politica che possa essere presente in ogni Stato europeo con un programma politico unitario. L'idea, infatti, è quella di migliorare l'Europa e le sue istituzioni attraverso le interconnessioni virtuose che possono crearsi dall'unione programmatica e politica di tutti i paesi europei.

Volt crede in un reale e serio approccio multilivello (locale, nazionale, europeo), che consenta di stabilire un contatto forte e duraturo tra le diverse realtà, che non devono mai smettere di comunicare.

Per questo motivo Volt è presente su tutto il territorio nazionale con diversi team cittadini-locali che hanno la funzione di instaurare un dialogo continuo che consenta di rispondere a quelle che sono le molteplici istanze locali attraverso i principi Volt. In Sardegna Volt è già presente a Cagliari, dove è stato costituito il primo gruppo cittadino, ma mira ad espandersi anche negli altri comuni dell’Isola.

E i due incontri previsti per domani a Nuoro e a Cagliari vogliono essere l’occasione per diffondere la marea viola anche in Sardegna. Stante il suo carattere transnazionale, alle prossime elezioni europee Volt correrà con un programma unico in tutta l'Unione Europea: la Dichiarazione di Amsterdam, votata da tutti i paesi europei aderenti a Volt, i cui punti principali sono i seguenti, ossia  migliorare l’UE, creando un’Unione politica più forte, dando più potere ai suoi cittadini e aumentando la sicurezza e la fiducia degli stessi nelle istituzioni, fare dell’Europa una reale potenza economica, stimolando la crescita e migliorando il tenore di vita dei suoi cittadini, investendo nell’innovazione e mettendo l’istruzione al primo posto, costruire una società giusta e sostenibile, cogliendo le opportunità “verdi” e gestendo l’immigrazione con umanità e senso di responsabilità.

I punti programmatici della Dichiarazione di Amsterdam, attuabili attraverso le attuali procedure del Parlamento europeo, sono stati studiati da Volt in ogni loro aspetto, da quello pratico a quello economico e, per questo motivo, contengono numerosi spunti e proposte che possono decisamente contribuire a rilanciare l’economia della Sardegna.

Olga Casula. Sarda nel cuore, milanese d’adozione. Ecco perché mi candido con Volt. Tratto da Il risveglio di Sardegna.

Sarda nel cuore, milanese d’adozione. Ecco perché mi candido con Volt

Olga Casula, candidata sarda alle prossime Europee per Volt – il nuovo partito paneuropeo che domani 16 marzo si presenterà agli elettori sardi con due incontri, a Cagliari e a Nuoro –  ci ha inviato questa riflessione che volentieri pubblichiamo.

Sarda nel cuore, ormai milanese d’adozione ed europeista convinta. Penso che questo sia il modo più semplice e lineare per descrivere quello che sono e ciò in cui credo.
Qualcuno potrebbe trovare singolare l’accostamento di queste tre realtà: sarda, milanese ed europea. Si potrebbe pensare che l’identità sarda sia destinata a dissolversi se mescolata ad altre realtà e se addirittura proiettata nel contesto europeo. Io credo l’esatto contrario. E penso che la mia esperienza lo dimostri. Mi spiego.

Ho 31 anni, 7 anni della mia infanzia li ho trascorsi in Argentina. Dopo essere tornata con la mia famiglia a Tonara, dove ho passato tutta la mia adolescenza, ho lasciato nuovamente l’Isola per studiare giurisprudenza a Milano. Oggi sono avvocato di diritto amministrativo e vivo nel capoluogo lombardo da ormai 13 anni. Facendo due conti, risulta che ho speso più della metà dei miei anni fuori dalla terra in cui sono nata, eppure, ancora oggi, quando qualcuno mi chiede: “Olga tu di dove sei?”, io rispondo: sono sarda.

La nostra identità, le nostre radici sono troppo forti e profonde per avere paura di perderle dall’unione con altre realtà, siano esse nazionali o europee. Quello di cui dobbiamo avere paura è l’isolamento, quello che dobbiamo evitare è continuare a chiuderci in noi stessi. Finché questa condizione geografica sarà anche sociale ed economica, i giovani continueranno ad andare via dalla nostra Isola, che rischia di diventare solo una bel paesaggio da cartolina.

Dobbiamo invece sfruttare ogni occasione che ci consenta di proiettarci nel futuro e di costruire legami duraturi ed equilibrati con le altre realtà, in modo da esaltare al meglio le nostre potenzialità.

Io ho trovato questa occasione proprio in Volt: il primo partito paneuropeo della storia, nato solo due anni fa e che oggi è presente come movimento in ogni stato dell’Unione Europea, in una decina di paesi come partito e che parteciperà alle prossime elezioni europee con un programma politico unitario (programma che oggi è racchiuso nella Dichiarazione di Amsterdam, che è stata votata da tutti i paesi europei aderenti a Volt e che detta le linee politiche del movimento).

L’idea di Volt è quella di migliorare l’Europa e le sue istituzione attraverso le interconnessioni virtuose che possono crearsi dall’unione programmatica e politica di tutti i paesi europei. Per questo Volt crede in un reale e serio approccio multi livello (locale, nazionale, europeo) per il quale è indispensabile che le diverse realtà non smettano mai di comunicare e che richiede un solido legame tra popolo e istituzioni.

Questo è sicuramente uno dei tratti caratterizzanti del movimento che, infatti, tra gli obiettivi principali del suo programma ha quello di migliorare l’UE, dando più potere ai suoi cittadini e aumentando la fiducia degli stessi nelle istituzioni. E di questo può sicuramente beneficiare anche la Sardegna che, grazie a questo collegamento multi livello costante e continuo tra l’ambito locale, nazionale ed europeo, potrebbe avere più spazio e più voce nel contesto sovranazionale.

La seconda faccia della medaglia di Volt, a mio avviso la più affascinante, è quella delle sue interconnessioni orizzontali. Le singole realtà locali e nazionali dei diversi stati membri sono in costante contatto e mirano a trovare assieme soluzioni comuni a tematiche che, anche se localizzate in un certo territorio, hanno una dimensione transazionale e possono e devono essere affrontate in modo analogo. A me piace descrivere questo lato di Volt come una rete, una rete che filtra i temi e le problematiche comuni di ogni singolo ambito locale per dare loro una risposta unitaria.

Il vantaggio che la Sardegna avrebbe da questo approccio è lampante: non saremmo più costretti a lottare da soli per risolvere i problemi che caratterizzano l’Isola, ma potremmo trovare delle risposte mirate ed efficaci assieme a coloro che condividono con noi i nostri stessi problemi. Volt Sardegna, ad esempio, è già in contatto con i team Volt di altri paesi che, come noi, hanno la necessità di gestire i tanto noti problemi legati all’insularità e al trasporto da e verso l’Isola.

Ma questo non è tutto. Volt può essere una vera occasione per avviare una seria e consapevole rinascita economica della Sardegna, proprio attraverso l’unione di tradizione e innovazione. Volt infatti mira a promuovere un’agricoltura sostenibile e a riorientare la Politica Agricola Comune lontano dai grandi produttori e verso produttori più piccoli che ricorrono ad approcci ecologici e che oggi più che mai necessitano di essere supportati ed accompagnati nell’affrontare le sfide che pone un’economia sempre più globalizzata. In Sardegna questo significa tutelare e preservare la tradizione agro-pastorale, che fa parte della nostra cultura e che custodisce i nostri valori più antichi e profondi.

Ma la Sardegna può anche essere luogo di innovazione e terreno fertile per lo sviluppo della c.d. green economy. Cogliendo le opportunità “verdi” scolpite nel programma politico di Volt – che vanno dallo sfruttamento delle energie rinnovabili, alla mobilità sostenibile, fino all’economia circolare – la Sardegna può seriamente trasformarsi in un laboratorio privilegiato per la creazione di un’economia eco-compatibile, che oltre a promuovere la nascita di nuove realtà imprenditoriali, sia anche capace di contribuire ad arrestare gli effetti sempre più drammatici del riscaldamento globale.

In definitiva, Volt ci dà l’opportunità di valorizzare entrambe le anime della nostra terra, offrendoci la possibilità di smettere di essere la periferia dell’Europa per diventare, semmai, la punta di diamante del continente europeo.

Per questo ho deciso di candidarmi con Volt alle prossime elezioni europee nella circoscrizione insulare. Perché ho bisogno di credere che, anche se sono dovuta andare via dalla mia Sardegna (e chi mi conosce sa quanto sia stata una scelta sofferta), avrò anche l’opportunità di tornarci. Voglio sapere che un giorno potrò tornare in quella terra che mi ha dato ciò che più conta: la mia identità. Per tutto questo dico: sì alla Sardegna in Europa con Volt, perché è quello di cui abbiamo bisogno per non perdere ciò che siamo.

Olga Casula

giovedì 14 marzo 2019

BELLA CIAO

Dai un'occhiata al Tweet di @rg7069: https://twitter.com/rg7069/status/1105072272413544448?s=09

Nuoro 16 marzo 2019 Volt a Nuoro con Andrea Venzon e Olga Casula

Sardegna in Europa con Volt! Sab, 16 Mar 2019, 11:00 - Sab, 16 Mar 2019, 12:30 Volt sbarca in Sardegna e non lo fa solo a Cagliari! Venite a sentire la presentazione del movimento e le sue proposte direttamente dal presidente europeo nonché fondatore di Volt Andrea Venzon e da Olga Casula, entrambi candidati Volt alle prossime elezioni europee! Oltre alla presentazione ufficiale del movimento in Sardegna, l'incontro vuole essere un'occasione di confronto sulla realtà sarda e sulle prospettive future dell'isola all'interno del contesto europeo.

VOLT si presenta in Sardegna.

Volt, il nuovo partito paneuropeo, si presenta alla Sardegna Di Giovanni Maria Bellu - 11/03/2019

Una manifestazione di Volt, movimento paneuropeo Volt, il nuovo partito paneuropeo e progressista che correrà alle prossime elezioni europee con un programma unico in tutta l’Unione, il prossimo 16 marzo 2019, sarà presente in Sardegna con due eventi:  a Nuoro, presso l’Ex.Mè – Struttura Multifunzione (piazza Goffredo Mameli, 1, ore 12-13.30). All’evento prenderanno parte Andrea Venzon (Presidente di Volt Europa e fondatore del movimento) e Olga Casula, entrambi candidati nella circoscrizione insulare, e presenteranno per la prima volta il movimento nella provincia nuorese; a Cagliari, con l’evento: “La Sardegna in Europa con Volt!”, presso lo spazio Search del Comune di Cagliari (largo Carlo Felice, 2, 09124 Cagliari CA, ore 17-19.30). Oltre ad Andrea Venzon e Olga Casula, all’appuntamento cagliaritano interverranno anche esponenti del mondo della cultura e dell’imprenditoria sarda che racconteranno la propria esperienza in chiave europea, riflettendo sulle criticità e le potenzialità del futuro dell’Unione. “Volt – si legge in una nota – è nato con l’obiettivo di dar vita a una realtà politica che possa essere presente in ogni Stato europeo con un programma politico unitario. L’idea, infatti, è quella di migliorare l’Europa e le sue istituzioni attraverso le interconnessioni virtuose che possono crearsi dall’unione programmatica e politica di tutti i paesi europei”. Il carattere transazionale di Volt è ben rappresentato dalla sua stessa struttura. Le singole realtà nazionali rispondono a Volt Europa che sintetizza in modo armonico le istanze provenienti da ogni paese, definendo a livello europeo le linee programmatiche del movimento. Questo è possibile grazie a un reale e serio approccio multilivello (locale, nazionale, europeo) per il quale è indispensabile che le diverse realtà non smettano mai di comunicare. Per tale ragione, a livello nazionale, Volt mira a raccogliere le istanze locali attraverso una forte presenza sul territorio, che è garantita dalla costituzione di team cittadini-locali che hanno la funzione di instaurare un dialogo continuo con il territorio, declinando le istanze locali secondo i principi Volt. In Sardegna Volt è già presente a Cagliari, dove è stato costituito il primo gruppo cittadino, ma mira ad espandersi anche negli altri comuni dell’isola. A livello transnazionale, invece, dopo due anni dalla sua fondazione, Volt è già presente in ogni Stato europeo come movimento, in una decina di Stati come partito, può contare su una rete di oltre 30mila persone sparse in ogni angolo d’Europa e correrà alle prossime elezioni europee con un programma unico in tutta l’Unione: la Dichiarazione di Amsterdam, votata da tutti i paesi europei aderenti a Volt, i cui punti principali sono i seguenti: 1) migliorare l’UE, creando un’Unione politica più forte, dando più potere ai suoi cittadini e aumentando la sicurezza e la fiducia degli stessi nelle istituzioni; 2) fare dell’Europa una reale potenza economica, stimolando la crescita e migliorando il tenore di vita dei suoi cittadini, investendo nell’innovazione e mettendo l’istruzione al primo posto; 3) costruire una società giusta e sostenibile, cogliendo le opportunità “verdi” e gestendo l’immigrazione con umanità e senso di responsabilità. “I punti programmatici della Dichiarazione di Amsterdam, attuabili attraverso le attuali procedure del Parlamento europeo, sono stati studiati da Volt – conclude la nota – in ogni loro aspetto, da quello pratico a quello economico e, per questo motivo, contengono numerosi spunti e proposte che possono decisamente contribuire a rilanciare l’economia della Sardegna”.

martedì 12 marzo 2019

https://www.ilfoglio.it/politica/2019/03/12/news/il-movimento-europeo-dal-basso-opposto-al-m5s-parla-venzon-di-volt-242565/

lunedì 11 marzo 2019

RICORDANDO PEPPINO MEREU - Tonara 14 gennaio 1872 - 11 marzo 1901

Peppino Mereu
(Tonara 1872 - 1901)




Non ci è stato semplice ricostruire la biografia di Peppinu Mereu: i dati che risultano dagli scritti del dottor Nanni Sulis, che l’ha conosciuto e di lui è stato grande amico, non bastano a darci un quadro della sua vita. Disponiamo solo di testimonianze orali, per cui non pretendiamo di fare un lavoro esauriente. Ciò che abbiamo ritenuto opportuno fare è stato vagliare accuratamente le testimonianze raccolte. Molte di queste non sono state utilizzate quando si è avuto timore di modificazioni operate dalla fantasia popolare. Le notizie certe riguardano la data di nascita, di morte, il servizio prestato come carabiniere e quello prestato come scrivano presso il Comune di Tonara.




Dubbia è la causa della sua morte: le fonti più attendibili parlano di diabete. Certamente anche la sua produzione poetica è stata molto più vasta di quella a nostra disposizione. Molte poesie, infatti, furono distrutte dallo stesso Mereu quando, nell’ultimo inverno della sua vita, utilizzò quei fogli per accendere il fuoco; altre furono distrutte, alla sua morte, da persone che non ne condividevano il contenuto.




Mereu Giuseppe, Ilario, Efisio, Antonio, Sebastiano, nacque a Tonara il 14 gennaio 1872 da Giuseppe Mereu e Angiolina Zedda. Il padre, medico condotto di Tonara, mori accidentalmente nel 1889 bevendo del veleno che aveva scambiato per liquore; la madre era morta pochi anni prima, nel 1887, a Cagliari.




Peppinu Mereu (da uno studio di Riccardo Virdis di Lanusei sui Quinque Libri di Tonara, Cagliari, Oristano e Lanusei, oltre che dai Registri dello Stato Civile di Tonara) era il sesto di nove fratelli: più grandi di lui erano: Edoardo (1860), ufficiale postale ad Assemini ed ivi sposato con una Mereu; Manfredi (1862), ufficiale postale a Tonara; Maria Assunta (1864), verosimilmente morta bambina; Elvira (1866), accolta, alla morte dei genitori, nella famiglia del fratello Edoardo ad Assemini e che sposerà Pietro Mameli di Lanusei (bisnonno del prof. Riccardo Virdis di Lanusei) ed Assunta (1869), verosimilmente morta anche lei bambina; più piccoli: Matilde (1874), coniugata Morini e morta a Pesaro nel 1918, insieme a tre figli, vittima della famigerata influenza spagnola; Ernesto (1876), ufficiale del Genio, sposato prima con una Sereno Golzio a Torino e poi con una Pintucci a Roma; ed Emilia (1881), accolta, dopo la morte dei genitori, nella casa della zia materna Antonietta Zedda a Quartu Sant'Elena e poi sposata Falciani.
I suoi studi furono probabilmente interrotti alla terza elementare; a quel tempo, infatti, a Tonara non esistevano altre scuole e per proseguire gli studi bisognava andare fuori dal paese. Fu quindi un autodidatta: non si spiega in altro modo la sua conoscenza del latino e della mitologia classica, a cui fa riferimento in alcune delle sue poesie.




Cominciò giovanissimo a cantare e scrivere poesie, frequentò i poeti tonaresi più noti: Bachis Sulis, Lorenzo Zucca, Agostino Deiana e Francesco Cappeddu. La sua curiosità, stimolata da questi contatti, lo spinse a leggere i libri della biblioteca paterna. Oltre a curare questi interessi faceva lo scrivano per conto d’altri.




A diciannove anni, e precisamente il 7 aprile 1891, si arruola volontario carabiniere seguendo l’esempio di tanti altri giovani sardi e meridionali in genere che fin da allora non avevano altra scelta. Durante i cinque anni della vita militare si sposta in vari paesi dell’Isola per motivi di servizio, conosce alcuni poeti sardi e stringe con loro amicizia. Canta le sue poesie nelle feste e nelle sagre paesane, dimostrando grandi capacità poetiche e d’improvvisatore.




Questo periodo, che va dal 1891 al 1895 e coincide col periodo trascorso come carabiniere, segna indubbiamente la fase fondamentale della formazione del Mereu. È di questi anni la presa di coscienza delle ingiustizie tipiche del sistema militare e la denuncia dell’abuso di potere da parte dei carabinieri e dei suoi stessi superiori spesso conniventi con il sistema delinquenziale che dovrebbero contrastare (Deo no isco sos carabineris / in logu nostru proite bi sune / e no arrestant sos bangarrutteris).




E’ proprio durante la vita militare che il poeta prende coscienza anche dei problemi socio-economici dell’Isola e manifesta idee che si ispirano al nascente movimento socialista. Nella sua concezione socialista-utopistica il poeta trova la soluzione ai problemi degli oppressi e della classe lavoratrice in genere. Egli diffonde queste idee progressiste con il mezzo a lui più congeniale: la poesia. Peppinu Mereu è stato l’unico poeta sardo che nel 1892 abbia scritto versi come questi: Si s’avverat cuddu terremotu / su chi Giagu Siotto est preighende / puru sa poveres’hat haer votu. / Hap’a bider dolentes esclamande / «mea culpa» sos viles prinzipales / palatos e terrinos dividende. / Senza distinziones curiales / devimus essere, fizos de un‘insigna / liberos, rispettados e uguales. E in altre sue poesie, in particolare quella dedicata a Genesio Lamberti, mette a nudo le ingiustizie e i soprusi che il popolo continuamente subisce e lo incita alla ribellione.




Nel poeta c’è anche l’amara considerazione che la nostra Isola è sottomessa: Sos vandalos chi cun briga e cuntierra / benint dae lontanu a si partire / sos fruttos, da chi si brujant sa terra. E inoltre: Vile su chi sas giannas hat apertu / a s ‘istranzu pro benner cun sa serra / a fagher de custu logu unu desertu. In questi versi è evidente la condanna dello sfruttamento delle risorse isolane da parte dei continentali, condanna sentita da tutti i sardi che vedevano nel Regno d’Italia un colonizzatore.




Dalle notizie raccolte risulta che Peppinu Mereu ebbe diverse relazioni amorose; di una in particolare, e precisamente quella con Maria Domenica Dore di Florinas, ne da testimonianza il figlio di lei R. Manconi nel suo libro Vecchia Florinas.




Durante l’ultimo anno della vita militare la malattia del poeta si fa più intensa: dopo aver trascorso vari periodi nell’infermeria presidiaria di Sassari e di Cagliari, viene congedato il 6 dicembre 1895 per motivi di salute. Rientra a Tonara e vive per un breve periodo con il fratello Manfredi, a quel tempo ufficiale postale. La convivenza dura poco per incomprensioni tra i due, sicché il poeta si trasferisce per qualche tempo a «Muragheri» (una caratteristica zona di Tonara dove fra l’altro si trova la fonte di «Galusè»).Dopo gli screzi avuti col fratello vive con l’aiuto di varie persone: canta nei matrimoni, partecipa alle gare poetiche, fa le musicas (serenate che si facevano in primavera al ritorno dei pastori); inoltre scrive lettere, copia e compila documenti per conto d’altri, essendo nel paese uno dei pochi capace di scrivere.




Dall’ottobre del 1898 al dicembre del 1900, per interessamento del signor Pulix, allora segretario comunale, lavora come scrivano presso il Comune e la conciliatura. In questo periodo trova alloggio presso il messo comunale, Trabadore Medde, che gli mette a disposizione una stanza nella sua casa adiacente agli uffici comunali.




La produzione poetica che coincide con la fase più acuta della sua malattia è pervasa da motivi malinconici ed è legata allo sconforto e alla considerazione che il suo destino non può cambiare. In questa fase è dura la critica nei confronti dei rappresentanti della chiesa e del potere locale, ed è per queste sue prese di posizione che viene relegato in un isolamento socio-culturale da parte di alcuni. A livello popolare però riscuote sempre una spiccata simpatia, poiché è il popolo a ritrovarsi in ciò che il poeta dice.




La malattia e l’isolamento lo portano negli ultimi mesi di vita a una grande disperazione pervasa dal senso della morte: è la disperazione di un giovane che, colpito da un male incurabile, sente prossima la fine quando in lui c’è ancora tanta carica vitale d’amore e di lotta per una migliore condizione umana. È certamente il momento più triste della sua vita, perché ripensa al passato, quando, allegr'e sanu fia in pizzinnia / odiende sa morte / de solas isperanzias vivia, ed è sconfortato dall’idea che per lui non esisterà un futuro.




Muore l’11 marzo 1901, a soli 29 anni, consumato che candel’e chera.




(biografia a cura del collettivo Peppinu Mereu di Tonara)

VOLT A NUORO IL 16 MARZO 2019 EX ME ORE 12.00


Volt, il nuovo partito paneuropeo, si presenta alla Sardegna Di Giovanni Maria Bellu - 11/03/2019

Volt, il nuovo partito paneuropeo, si presenta alla Sardegna

Volt, il nuovo partito paneuropeo e progressista che correrà alle prossime elezioni europee con un programma unico in tutta l’Unione, il prossimo 16 marzo 2019, sarà presente in Sardegna con due eventi:  a Nuoro, presso l’Ex.Mè – Struttura Multifunzione (piazza Goffredo Mameli, 1, ore 12-13.30). All’evento prenderanno parte Andrea Venzon (Presidente di Volt Europa e fondatore del movimento) e Olga Casula, entrambi candidati nella circoscrizione insulare, e presenteranno per la prima volta il movimento nella provincia nuorese; a Cagliari, con l’evento: “La Sardegna in Europa con Volt!”, presso lo spazio Search del Comune di Cagliari (largo Carlo Felice, 2, 09124 Cagliari CA, ore 17-19.30). Oltre ad Andrea Venzon e Olga Casula, all’appuntamento cagliaritano interverranno anche esponenti del mondo della cultura e dell’imprenditoria sarda che racconteranno la propria esperienza in chiave europea, riflettendo sulle criticità e le potenzialità del futuro dell’Unione.
“Volt – si legge in una nota – è nato con l’obiettivo di dar vita a una realtà politica che possa essere presente in ogni Stato europeo con un programma politico unitario. L’idea, infatti, è quella di migliorare l’Europa e le sue istituzioni attraverso le interconnessioni virtuose che possono crearsi dall’unione programmatica e politica di tutti i paesi europei”.
Il carattere transazionale di Volt è ben rappresentato dalla sua stessa struttura. Le singole realtà nazionali rispondono a Volt Europa che sintetizza in modo armonico le istanze provenienti da ogni paese, definendo a livello europeo le linee programmatiche del movimento. Questo è possibile grazie a un reale e serio approccio multilivello (locale, nazionale, europeo) per il quale è indispensabile che le diverse realtà non smettano mai di comunicare.
Per tale ragione, a livello nazionale, Volt mira a raccogliere le istanze locali attraverso una forte presenza sul territorio, che è garantita dalla costituzione di team cittadini-locali che hanno la funzione di instaurare un dialogo continuo con il territorio, declinando le istanze locali secondo i principi Volt.
In Sardegna Volt è già presente a Cagliari, dove è stato costituito il primo gruppo cittadino, ma mira ad espandersi anche negli altri comuni dell’isola.
A livello transnazionale, invece, dopo due anni dalla sua fondazione, Volt è già presente in ogni Stato europeo come movimento, in una decina di Stati come partito, può contare su una rete di oltre 30mila persone sparse in ogni angolo d’Europa e correrà alle prossime elezioni europee con un programma unico in tutta l’Unione: la Dichiarazione di Amsterdam, votata da tutti i paesi europei aderenti a Volt, i cui punti principali sono i seguenti: 1) migliorare l’UE, creando un’Unione politica più forte, dando più potere ai suoi cittadini e aumentando la sicurezza e la fiducia degli stessi nelle istituzioni; 2) fare dell’Europa una reale potenza economica, stimolando la crescita e migliorando il tenore di vita dei suoi cittadini, investendo nell’innovazione e mettendo l’istruzione al primo posto; 3) costruire una società giusta e sostenibile, cogliendo le opportunità “verdi” e gestendo l’immigrazione con umanità e senso di responsabilità.
“I punti programmatici della Dichiarazione di Amsterdam, attuabili attraverso le attuali procedure del Parlamento europeo, sono stati studiati da Volt – conclude la nota – in ogni loro aspetto, da quello pratico a quello economico e, per questo motivo, contengono numerosi spunti e proposte che possono decisamente contribuire a rilanciare l’economia della Sardegna”.