sabato 9 luglio 2011

Elicriso “ Buredda” (Gallura ) ricerca di Bruno Casula

                                    Elicriso
                      “ Buredda”
                                 (Gallura )

Il nome di questa  pianta vuol dire in greco “ come il colore del sole “, non a caso i suoi fiori sono di un giallo intenso  che fanno pensare al colore giallo del sole.

L'elicriso era in Sardegna  una delle piante  che venivano raccolte a scopo medicinale  la notte della  vigilia di San  Giovanni  Battista ,  perche', secondo la credenza popolare, la raccolta effettuata  in quella occasione ne  aumentava    la loro efficacia.

A tale scopo  si preparava  “sa rezzetta “ o “ punga “, che consisteva in un sacchettino di tela o  panno , all'interno del quale venivano messe  diverse erbe come l'elicriso,la ruta,  l'achillea etc ,oppure venivano fatti suffumigi  bruciando l'elicriso ed altre erbe aromatiche ( “ s'affumentu “).

In altre localita'  della Sardegna ci si lavava le mani, al mattino della festa di San Giovanni , con l “acqua degli odori profumi “ preparata immergendo  in acqua,  la sera precedente , piante aromatiche , preferibilmente in numero dispari, tra le quali l'elicriso. 
 In Gallura ,   durante la festa di San Giovanni,  veniva utilizzato l'elicriso per alimentare i fuochi che venivano saltati dai ragazzi in coppia , maschio e femmina,  tenendosi per mano e cosi' diventavano “ cumpari  e cumari de  miccalori “   ( compare e comare di fazzoletto ).
  Sempre in Gallura  in occasione  del parto , prima che nella stanza  entrassero gli estranei , la donna gravida si cospargeva un oleolito preparato con erbe aromatiche tra le quali l'eliscriso.





                                                         Elicriso         
                    (“ Scova de Santa Maria”)
 In alcune zone della Sardegna Centrale e del Campidano l'elicriso e' chiamato   “ Scova   'e Santa Maria “ grazie ad un'antica leggenda che dice: “ una giovane madre di tre bambini affetti da  tosse persistente , spaventata dalla gravita' della malattia ,  si addormento' dopo aver pianto disperatamente  e sogno' la Madonna  che ripuliva  la loro stanzetta  con fasci di elicriso . Si sveglio' e  corse  a raccogliere  fasci  di quell'erba , ne preparo' un infuso e lo somministro' ai suoi figli . Dopo dieci giorni  di questa cura  ( dieci sono infatti le lettere dell'alfabeto che compongono il nome  di Santa Maria  ) i suoi bambini   guarirono dalla tosse .
L'elicriso viene usato infatti  nella tradizione popolare sarda  per le patologie dell'apparato respiratorio  come espettorante  ed anticatarrale.
                        Elicriso
                        ( “uscradina”)

La pianta secca  accesa come  torcia veniva  utilizzata per bruciare le setole  del maiale appena ucciso  e trasferire cosi' il suo aroma alla carne.Per questoin alcune zone della Sardegna e' conosciuta come “uscradina” o “usciadina”.

La pianta e' adoperata  come antitarmico  per conservare la biancheria ; appesa al soffitto per profumare gli ambienti ed  allontanare gli  insetti ; sotto i letti    contro le cimici.


Ricerca di Bruno Casula