lunedì 26 agosto 2024

Gabriele Peddes. I mille viaggi del torronaio On The Road di Francesco Pirisi. La Nuova Sardegna 26 agosto 2024.


    Gabriele Peddes: i mille viaggi del torronaio On The Road.

• di Francesco Pirisi

Nuoro. L’angolo tra le vie Veneto e Lamarmora durante il Redentore è il regno di Gabriele Peddes, torronaio di Tonara. I consumatori pressano sul bancone, mentre il coltello ritaglia fette e poi pezzi uni formi, con colpi secchi e sicuri. Vi attende Gianni, il nuovo titolare. Ma il maestro continua a essere Gabriele, il padre, che conosce Nuoro, così come i nuoresi hanno familiarità della sua figura. Tonda, rosea, modellata nei modi e sorrisi da una vita spesa qua e là per la Sardegna, dietro mille feste.
Il primo appuntamento è tra marzo e aprile a Sarule per Santa Lucia  - dice il  commerciante barbaricino - poi San Francesco di Lula, il Santissimo Crocifisso a Galtelli. Prima di iniziare le feste estive dai Candelieri a Sassari subito appresso il Redentore. Nella parte finale le ricorrenze settembrine della Madonna di Gonare del rimedio di Orosei e San Cosimo Mamoiada. Con l'inverno si chiude e l’attività vive suo letargo. Anche se meno marcato rispetto al passato considerato che oggi il prodotto lo si vende anche fuori stagione. Di inalterato rimane il gusto del torrone che ha valenti artigiani anche a ad Aritzo,a Desulo e Patada. Il torrone lo apprezzano soprattutto i sardi spiega Peddes più che in continentali o stranieri. Con specificità rispetto ai tipi richiesti. Perché a Orosei per esempio lo preferiscono con le noci. Il Goceano sceglie spesso il tipo con le Mandorle crude. Una tradizione lunga della quale Gabriele Peddes ne può raccontare già un tratto importante: Io rappresento la seconda generazione dell’attività produttiva spiega iniziata da mio padre Padre Giovanni tra le due guerre. Faceva copia nel lavoro anche nel lavoro con mia madre. Giravano la Sardegna a bordo del carretto trainato dal cavallo. Le loro tappe pressoché quelle attuali: Li si poteva trovare sia nella piazze in inverno - continua   Peddes - sia nelle località poste ai vertici dell’isola come Sant’Antioco o Porto Torres. Quando la distanza era tanta dividevano il viaggio in due o tre tappe con pernottamento i paesi che si trovavano lungo il percorso e dove vantavano delle conoscenze. A casa di Sos amigos de Posada.Gli amici dove si fa la sosta e di soggiorni. Per il capostipite stava in piazza. Sua moglie Peppedda lo proponeva. In cambio pochi soldi ma molto grano, olio e fave. Stagione di cui è rimasto nella storia di questi produttori anche il metodo della confezione del dolce. Fatto di miele e albume d’uovo. Amalgamati nel la caldaia rudimentale di rame Su cheddargiu dalle braccia di massaie rese potenti dalle necessità quotidiane e dal sacrificio. Una ventina di chili di torrone venivano fuori dal recipiente una volta che aveva. Peddes: in un giorno l’operazione si ripeteva due o tre volte. Delle donne assunte alla giornata anche il compito sgusciare noci nocciole e mandorle. Da tostare così come in uso per il caffè in un cilindro di ferro S'arrufadore anch’ esso fatto girare tra le fiamme: la flagranza più intensa e gustosa quella delle nocciole locali non ha dubbi Gabriele Peddes. Ieri un’intera giornata al Redentore il cui appuntamento nel passato lo vedeva sostare in cima al monte, località tradizionale della sagra. A breve sarà a Gonare e poi in altre piazze, ancora guida Gianni che ne raccoglie il testimone. Su un banco dove il coltello non smette di smembrare il torrone tra strette di mano ricchi e recenti aneddoti anch’essi dentro la tradizione.

CASULA STEMMA E BLASONE- DOSSIER ARALDICO

FONTE Antica ed assai nobile famiglia sarda, di chiara ed avita virtù, propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni d'Italia...