La foresta di Uatzo ricade quasi interamente nell’area di tutela prevista dalla Legge Nazionale n. 394, riguardante i Parchi e le aree protette (Parco Naturale del Gennargentu). Inoltre è anche interessata dal D.lgs n. 490 del 1999 - articolo n. 146-, per ciò che riguarda le aree da salvaguardare con altitudine superiore ai 1200 m (Conca Giuanni Fais) e le aree di rispetto (Rio Is Putzos).
La foresta di Uatzo è stata interessata da intensi fenomeni di degrado ambientale causati sia dagli agenti erosivi favoriti dalla natura dei suoli rappresentati da rocce porfiriche e da substrati scistosi che dall’elevata frequenza degli incendi. Le forti pendenze e l'elevata intensità delle precipitazioni hanno determinato l’asportazione degli strati più superficiali del terreno. Tale azione è evidente soprattutto nelle località con bassa copertura vegetale come Bruncu Su Pragnu, Golia Zippiri ed Erillione. I rimboschimenti realizzati in queste aree sono finalizzati al miglioramento della funzione protettiva del suolo.
La foresta di Uatzo è attraversata della linea ferroviaria Mandas – Arbatax percorsa dal "trenino verde" a scopi turistici. Nel lato nord del corpo centrale la strada ferrata si articola seguendo la curva di livello, mostrando una vista panoramica di notevole interesse turistico rivolta verso le vallate scoscese interne al perimetro forestale. Il percorso è particolarmente suggestivo durante il periodo autunnale per via dei cromatismi offerti dal paesaggio caratterizzato da conifere sempreverdi alternate alle piante di roverella ed alla macchia.
La foresta può essere visitata percorrendo per 15 minuti una strada a fondo naturale che si innesta dalla SS 295 sul tratto Belvì – Tonara. Nell’area servizi è possibile ottenere informazioni ed usufruire delle aree di sosta dotate di panche e tavoli, dislocate anche in alcune piazzole poste sul tratto di strada che corre parallelo al Riu Is Putzos, nella parte a valle della foresta. I sentieri che si possono percorrere a piedi sono numerosi e muniti di cartellonistica.
Provincia: Nuoro
Comune: Tonara
Superficie: 782 ettari
Aspetti climatici:La caratterizzazione del clima è desunta dai dati termopluviometrici registrati dalla stazione meteorologica di Desulo (quota 920 m s.l.m.; periodo di osservazione 1922-75; durata del periodo di osservazione 54 e 49 anni). La temperatura media annua è pari a 12,9 °C, mentre la media del mese più freddo (gennaio) è di 4,8 °C; la media del mese più caldo (luglio) è di 22,2 °C. L’escursione termica annua è di 18,6 °C; le massime e le minime assolute, registrate nei mesi di luglio e gennaio sono rispettivamente di 34,3 °C e -3,2 °C. Considerando un gradiente termico medio di - 0,51 °C/100 m, è possibile estrapolare un valore di temperatura media annua per le zone più elevate della foresta: intorno ai 740 m s.l.m. questo valore è stimabile intorno ai 14°C. Le precipitazioni seguono un regime caratterizzato da massimi invernali (dicembre-gennaio) ed autunnali (novembre) per un totale di 1189 mm di pioggia caduta e 104 giorni piovosi l’anno. Secondo la classificazione climatica del Pavari si può supporre che la foresta si trovi nel suo complesso al limite fra le zone fitoclimatiche del Castanetum sottozona.
Aspetti geopedologici:I substrati litologici sui quali insiste l’area della foresta sono formati da un manto roccioso di scisti e argilloscisti del Paleozoico. Sono più precisamente scisti filladici, arenacei e micascisti, derivanti da sedimenti argillosi e sabbiosi di ambiente marino. L’andamento morfologico del complesso forestale di Uatzo è collinare - montano, con prevalenza di quest’ultimo; tra le cime più importanti si citano: Conca Giuanni Fais (1495 m s.l.m.), Bruncu Istiddì (997 m s.l.m.), S’Arcu Sa Frucca (982 m s.l.m.). Tutti i corsi d’acqua della foresta sono a regime torrentizio con l’esclusione del Rio Is Putzos, principale corso d’acqua che attraversa il complesso forestale. La foresta demaniale in oggetto si estende dai 486 m s.l.m. (Rio Is Putzos) ai 1495 m s.l.m. (Conca Giuanne Fais).
Aspetti vegetazionali:Il territorio in esame, per i suoi caratteri climatici e lo sviluppo altitudinale, si presenta come una tipica area di transizione tra la vegetazione sempreverde sclerofillica e quella decidua di origine boreale. Alle quote inferiori si insedia in genere la vegetazione sclerofillica, alle quote più elevate sono invece favorite le specie decidue a ciclo estivo. Numerosi incendi in passato hanno contribuito a provocare degradazioni delle formazioni forestali. Queste oggi sono rappresentate nell’orizzonte termofilo da boschi di leccio, con qualche presenza di qualche latifoglia decidua e di specie mesofile, di età e sviluppo diversi. Le leccete più frequenti sono rappresentate da cedui matricinati o cedui invecchiati in conversione all’altofusto e in minor misura da fustaie irregolarmente disetanee. Nell’orizzonte mesofilo vi è la dominanza della roverella con infiltrazione di specie arbustive eliofile (associazione: Oenantho pimpinellodis-Castanetum sativae Arrigoni). Questi boschi di roverella e ancor più quelli di castagno si inseriscono in Sardegna nel contesto più mesofilo del cingolo Quercus-Tilia-Acer, su suoli sempre silicei (acidofili) più profondi e ricchi di riserve idriche. Tra le emergenze botaniche sono da segnalare alle quote elevate, intorno ai 1000 m, soggetti di Sorbus aria, Genista corsica e Juniperus communis.
Aspetti faunistici:Tra i biotopi di interesse faunistico sono presenti: torrenti, macchia mediterranea, ambienti boschivi circoscritti e ambienti rocciosi. Tra i rapaci è da segnalare l’aquila reale, del Bonelli e il falco pellegrino, che possono essere avvistati nell’intero complesso forestale.
Come si raggiunge:
Si accede alla Foresta dalla S.S. 295, sul tratto tra Belvì e Tonara, all’altezza della stazione di Desulo – Tonara. Si percorre una strada a fondo naturale per circa 2 chilometri prima di entrare nel complesso forestale. Si prosegue per circa 5 chilometri prima di raggiungere il centro servizi.alusac eleirbag