Approdano sul web, i Pitzinnos pastores partigianos di Piero Cicalò, Pietro Dettori, Salvatore Muravera e Natalino Piras. Un librone di 520 pagine uscito tre mesi fa e già arrivato alla prima ristampa, con altre 1500 copie da aggiungere alle 1000 iniziali. Un successo editoriale senza pari, probabilmente, in questa Sardegna dalle mille crisi e difficoltà, soprattutto per la cosiddetta “piccola editoria”. Ma evidentemente quando un libro vale, non c’è casa editrice che tenga: il libro circola comunque. Questo testimonia Pitzinnos pastores partigianos, primo titolo della collana “Annales” dell’Anpi nuorese, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia.
Un’opera monumentale, una Spoon River che racconta le vicende e le vicissitudini dei ragazzi-pastori sardi dopo l’8 settembre 1943. Partigiani che hanno fatto la storia d’Italia, anche se l’Italia si è spesso dimenticata di loro. Come Joglieddu Sanna Varadda e Nenneddu Sanna, entrambi di Bitti. E Luisu Podda, Luisu Mereu e Corraineddu di Orgosolo. E Anzelinu Soro di Galtellì. E tanti, tanti altri ragazzi che non sono più tornati a casa. Vittime della guerra, vittime soprattutto della follia nazifascista. Pitzinnos mortos in pitzinnia, chena nudda, chena sorte. Pitzinnos pastores partigianos che prendono voce ora, settant’anni dopo, grazie a questo libro che continua il suo giro di presentazioni, in Sardegna e nella Penisola.
Venerdì 22 marzo, ore 17, sarà a Roma, alla Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, Palazzo Mattei di Giove, via Michelangelo Caetani 32. Presenti gli autori, le relazioni sono di Gemma Azuni, consigliere del Comune di Roma e membro dell’Acrase, Carlo Felice Casula, ordinario di Storia contemporanea alla Sapienza e Roberto Olla, giornalista del Tg1, caporedattore e responsabile delle rubriche Tg1 Storia e Tg1 Dialogo. Dopo Pasqua, il 20 aprile, sarà la volta di Siniscola la mattina, un incontro tra gli autori del libro e gli studenti dell’Itc aperto anche ad altri Istituti. Il pomeriggio, alle 18 il libro verrà presentato a Orani, organizza l’Associazione Arkè, nell’auditorium comunale.
E poi c’è internet: www.pitzinnospastorespartigianos.it è il sito dell’Anpi nuorese, decisa a riportare a casa le spoglie mortali dei pitzinnos pastores che caddero da partigiani combattendo per la Libertà.