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(di Maria Grazia Marilotti)
''Il Trenino Verde della Sardegna non ha niente da invidiare al Bernina, al Semmering e al Darjeeling che gia' hanno ottenuto il riconoscimento Unesco'', afferma Alessandro Boccone, direttore commerciale dell'Arst Spa. E' un gioiello su rotaie che attraversa boschi, gallerie, viadotti, laghi, mare, colline e montagne. Attende solo di essere inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanita'.
Uno scopo ambizioso che rincorrono i sindaci di 42 comuni lungo linea. Le carte, il Trenino Verde, le ha tutte in regola. Lo scopri' quasi per caso lo scrittore inglese David Herbert Lawrence che nel 1921 a Cagliari sali' in una carrozza trainata da una sbuffante locomotiva a vapore per raggiungere Sorgono, fermandosi due notti a meta' strada, alla locanda Lunetta a Mandas, tra il Campidano e la Barbagia. ''Ero sorpreso di come il piccolo motore prendesse bene i continui pendii ripidi, di come emergesse coraggiosamente sulla linea dell'orizzonte...'', scrive Lawrence nel suo reportage letterario 'Mare e Sardegna'.
Un secolo dopo, quell'affascinante itinerario, chiuso al pubblico, e' stato ripercorso in occasione della 4/a edizione del Festival internazionale della letteratura di viaggio in programma a Mandas e dedicata allo scrittore inglese. A bordo i sindaci con la fascia tricolore, tra gli altri quelli di Mandas, Laconi, Desulo, Tonara, Nurallao per siglare con la loro presenza il patto gia' sottoscritto con l'accordo di programma ''Parco letterario Lawrence - Trenino Verde''.
A ogni curva un quadro differente. Istantanee che come fotogrammi di una pellicola sfilano attraverso il finestrino del treno che lentamente si inerpica lungo una rete ferroviaria a scartamento ridotto. LaReggia nuragica di Serri, il nuraghe di Is Paras a Isili, il parco e i menhir di Laconi, il nuraghe di vedetta a Meana, in cima a una montagna. Il piccolo 'convoglio vintage' attraversa territori raggiungibili solo grazie alla strada ferrata e riporta alla luce spicchi di Sardegna inviolati, tutti da scoprire. E non solo paesaggi mozzafiato, come il lago is Barroccus con al mezzo un'isoletta sulla quale e' rimasta una chiesetta ricca di fosche leggende, la foresta con cascate di Nurallao, boschi di lecci e castagni. Dopo Belvi' Desulo e Tonara e via via salendo verso Sorgono, e' un susseguirsi di viadotti, in un giro di montagne segnate da gole e canyon, con veri e propri miracoli dell'ingegneria dell'epoca disseminati lungo la linea ferroviaria.
Lungo i binari compare una vecchia casa cantoniera, una piccola stazioncina o casello che spesso conservano le attrezzature del passato. E poi sbucano i resti di quel vecchio mondo scomparso delle miniere, con le fermate delle stazioni di Funtana Raminosa e Gadoni. E ancora, una crociera tra il verde dei boschi di lecci, castagni, ricchi di acqua e sorgenti. Tra i profumi di erica, corbezzolo e mirto, accanto all'acre odore del carbone bruciato nelle caldaie della locomotiva per far correre 'veloce' il treno. E che sale al cielo, come una nota d'epoca e si disperde in un ambiente incontaminato.
''Il Trenino Verde della Sardegna non ha niente da invidiare al Bernina, al Semmering e al Darjeeling che gia' hanno ottenuto il riconoscimento Unesco'', afferma Alessandro Boccone, direttore commerciale dell'Arst Spa. E' un gioiello su rotaie che attraversa boschi, gallerie, viadotti, laghi, mare, colline e montagne. Attende solo di essere inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanita'.
Uno scopo ambizioso che rincorrono i sindaci di 42 comuni lungo linea. Le carte, il Trenino Verde, le ha tutte in regola. Lo scopri' quasi per caso lo scrittore inglese David Herbert Lawrence che nel 1921 a Cagliari sali' in una carrozza trainata da una sbuffante locomotiva a vapore per raggiungere Sorgono, fermandosi due notti a meta' strada, alla locanda Lunetta a Mandas, tra il Campidano e la Barbagia. ''Ero sorpreso di come il piccolo motore prendesse bene i continui pendii ripidi, di come emergesse coraggiosamente sulla linea dell'orizzonte...'', scrive Lawrence nel suo reportage letterario 'Mare e Sardegna'.
Un secolo dopo, quell'affascinante itinerario, chiuso al pubblico, e' stato ripercorso in occasione della 4/a edizione del Festival internazionale della letteratura di viaggio in programma a Mandas e dedicata allo scrittore inglese. A bordo i sindaci con la fascia tricolore, tra gli altri quelli di Mandas, Laconi, Desulo, Tonara, Nurallao per siglare con la loro presenza il patto gia' sottoscritto con l'accordo di programma ''Parco letterario Lawrence - Trenino Verde''.
A ogni curva un quadro differente. Istantanee che come fotogrammi di una pellicola sfilano attraverso il finestrino del treno che lentamente si inerpica lungo una rete ferroviaria a scartamento ridotto. LaReggia nuragica di Serri, il nuraghe di Is Paras a Isili, il parco e i menhir di Laconi, il nuraghe di vedetta a Meana, in cima a una montagna. Il piccolo 'convoglio vintage' attraversa territori raggiungibili solo grazie alla strada ferrata e riporta alla luce spicchi di Sardegna inviolati, tutti da scoprire. E non solo paesaggi mozzafiato, come il lago is Barroccus con al mezzo un'isoletta sulla quale e' rimasta una chiesetta ricca di fosche leggende, la foresta con cascate di Nurallao, boschi di lecci e castagni. Dopo Belvi' Desulo e Tonara e via via salendo verso Sorgono, e' un susseguirsi di viadotti, in un giro di montagne segnate da gole e canyon, con veri e propri miracoli dell'ingegneria dell'epoca disseminati lungo la linea ferroviaria.
Lungo i binari compare una vecchia casa cantoniera, una piccola stazioncina o casello che spesso conservano le attrezzature del passato. E poi sbucano i resti di quel vecchio mondo scomparso delle miniere, con le fermate delle stazioni di Funtana Raminosa e Gadoni. E ancora, una crociera tra il verde dei boschi di lecci, castagni, ricchi di acqua e sorgenti. Tra i profumi di erica, corbezzolo e mirto, accanto all'acre odore del carbone bruciato nelle caldaie della locomotiva per far correre 'veloce' il treno. E che sale al cielo, come una nota d'epoca e si disperde in un ambiente incontaminato.