sabato 30 agosto 2025

La Luce - Arregodos de sa Guerra e de sa Vida - di Benigno Casula -

alusac eleirbag

1-La Luce

Un lampo squarciò il buio della notte. Non era un temporale, non era un fuoco. Per noi ragazzini, era qualcosa di più grande, di più magico. Era il 1927, la notte in cui la luce elettrica arrivò a Tonara. Io, Benigno, che avevo appena sei anni, la osservai con gli occhi sgranati. Mai, prima di allora, le nostre case erano state così vive dopo il tramonto. Di solito, non c'era che il debole bagliore di una lampada a olio, o la fievole danza di una candela che proiettava ombre giganti sulle pareti. Le strade, dopo il tramonto, sparivano in un nero profondo, rotto solo dalla luna o dalle stelle.


Ma quella notte fu diverso. La piazza si riempì di grida di meraviglia. Io, con i miei amici, AugustoBoste e Desiderio, ci mettemmo a correre come matti da un punto all'altro della via, felici. La luce ci avvolgeva, era come un sole improvviso, un pezzo di cielo caduto tra le nostre case. Era un evento troppo grande per tenerlo solo per me. Il mio unico pensiero era tornare a casa di corsa e raccontare tutto alla mia famiglia.

Entrai in casa, ansimando, con la voce strozzata dall'eccitazione. "Mamma! Mamma! È arrivata la luce! Quella vera, quella che non si spegne!" Mia madre, Maddalena, che rammendava una coperta, alzò lo sguardo, sorridendo. Vicino a lei, i miei fratelli, Raffaele e Antonio, si precipitarono alla porta. Accanto, in piedi, c'erano anche i più piccoli, la mia sorellina Annunziata, di due anni, e Michele, che ne aveva appena uno. I loro occhi, anche se non capivano le mie parole, erano spalancati, pieni di una curiosità bambina.

"Guardate!" esclamai, cercando di spiegare a modo mio. "È come se avessimo il sole anche di notte!" Annunziata allungò la mano verso la finestra, come per toccare quel bagliore lontano. Michele si aggrappò alla veste di mia madre, fissando in silenzio. Eravamo tutti lì, una piccola famiglia unita nella meraviglia, in un'assenza che si sentiva come il vuoto lasciato dalla luna. Papà Giuseppe era lontano, in transumanza con il suo gregge, e sarebbe tornato solo dopo la stagione invernale. Come avremmo fatto a spiegargli una cosa simile? La luce ci ha fatto dimenticare per un po' le cose che non c'erano più.


Il castagno secolare di Tonara.

di alusac eleirbag Il castagno secolare di Tonara.  l'albero imponente è un castagno secolare   situato nella località " Curadore ...