lunedì 19 novembre 2012

SAU UNA PROMESSA- IL BOMBER DI TONARA




SERIE A

Pulga: ''Allegria e serenità, è un Cagliari senza paura''

Pulga: ''Allegria e serenità, è un Cagliari senza paura''
Cossu e Sau

Con il nuovo tecnico i sardi hanno cambiato marcia, il pari con l'Inter è solo l'ultimo di una serie di risultati positivi: ''Ce la giochiamo sempre a viso aperto, questa sarà la mentalità su tutti i campi. Sau? Sarà una delle rivelazioni del campionato''
ROMA - Le polemiche le lascia all'Inter. Ivo Pulga, tecnico del Cagliari, il giorno dopo il pareggio di San Siro, si gode l'ottima prestazione dei suoi che incassano il 14° punto in sette giornate confermando quanto di buon fatto vedere negli ultimi due mesi. Un match che, per come si erano messe le cose, avrebbe potuto fruttare i tre punti, ma Pulga non ha recriminazioni, non solo per l'autogol di Astori che è valso il pareggio ai nerazzurri, ma per il fallo in area dello stesso difensore centrale ai danni di Ranocchia nei minuti finali di gara non visto dall'arbitro. "Abbiamo fatto un'ottima prestazione sfruttando le debolezze dell'Inter, sapevamo che lascia molti uomini dietro la linea della palla e abbiamo ribattuto colpo su colpo. I ragazzi sono stati veramente favolosi, un pareggio strameritato e con un pizzico di fortuna in più potevamo portare via i tre punti che non sarebbero stati rubati. La squadra ha fatto una grandissima gara - prosegue Pulga -, è venuta a giocare a viso aperto rischiando, ma questa sarà la mentalità su tutti i campi, a volte il risultato arriva, altre volte no come a Firenze, ma il nostro è un calcio propositivo, volto a far gol".

CON LOPEZ C'E' EQUILIBRIO - Sotto la guida di Pulga e Lopez ("Diego cura moltissimo la fase difensiva, con grande abilità, io curo un po' di più la fase offensiva, sembra che ci conosciamo da una vita"), il Cagliari è rinato dopo un avvio complicato. "Abbiamo portato serenità, 
allegria e intensità in allenamento - spiega -, abbiamo puntato sul possesso palla e abbiamo rimesso i giocatori nel loro posto naturale: da anni il Cagliari gioca con le due punte e il trequartista dietro. Poi c'è un grande staff tecnico, andiamo tutti d'accordo, anche se i primi attori restano i giocatori, il grande merito va a loro, corrono per 95 minuti, le punte si sacrificano, e c'è la mentalità di andarcela a giocare su tutti i campi, senza fare barricate". Nella squadra non mancano le individualità, su tutte Daniele Conti. "A Cagliari siamo due allenatori che collaboriamo al 100% e Daniele è il terzo allenatore, quello in campo - l'elogio di Pulga -. Dà i tempi, detta le uscite, fa partire sempre il gioco. Con le sue qualità poteva ambire ad altro ma ha scelto di rimanere in Sardegna: quando arrivi in questi posti è difficile lasciare, si sta veramente bene".

SAU UNA PROMESSA - Ieri, però, il protagonista è stato Marco Sau. "Sau è un grandissimo giocatore e un grandissimo professionista, quest'anno sarà una delle rivelazioni del campionato - assicura il tecnico dei sardi -. Di gol come ieri ne farà tanti, ha doti tecniche e umane di grandissimo valore, speriamo faccia i gol che ci permettano di arrivare alla salvezza. Il tocco col braccio in occasione della seconda rete? Ho rivisto l'azione anche alla tv, non me ne sono accorto". Sul rigore non concesso a Ranocchia, Pulga fa muro: "Sinceramente dalla panchina non ho visto niente, noi accettiamo le decisioni degli arbitri, sono situazioni in cui i rigori si possono dare o non si possono dare. Più occhi ci sono e meno errori si dovrebbero commettere. E' una scelta che aiuta, poi gli episodi alle volte vanno a favore dell'arbitro, altre no ma fa parte del gioco, sono esseri umani e anche se sono in cinque possono commettere degli errori. Quando sbagliano gli arbitri l'errore viene risaltato in modo più plateale di quando sbaglia un giocatore ma credo che alla fine del campionato si compensi tutto".