così Antonio Ballero Sul numero 17 del periodico Vita Sarda in un servizio da Nuoro, datato maggio 1891, ci rilascia queste significative istantanee della fiera di San Mauro di Sorgono:
Intorno alla chiesa, fabbricate contro il muro di cinta, erano le tettoie per i negozianti di telerie, seterie e chincaglierie accorsi alla festa. [...] In un angolo, sotto la tettoia, gli immancabili Aritzesi rivenditori di limonata gelata, (carapinna) [...] Più in là i chincaglieri girovaghi napoletani [...] Dopo i napoletani due lunghe righe di donne di Tonara, rivenditrici di turrones (mandorlato fatto col miele) – povere vittime, in tutte le feste della Sardegna, degli scherzi osceni degli ubbriachi, condannate a stare giorno e notte sempre sul chi vive, accanto al loro tavolino sciancato senza prendere un’ora di sonno, un minuto di riposo, pallide, sparute, bruciacchiate dal sole. [...] Qua e là le tende dei venditori di dolci che non accudivano ad accartocciare biscotti e confetture. Ad ogni passo un Gavoese che assordava i passanti col tintinnio dei campanacci delle greggi, imponendo a tutti gli speroni lucidi ed i morsi eterni delle rinomate fabbriche di Gavoi. [...] Colà avevano piantato le tende gli Isilesi, che con le centinaja di pajuoli che avevano portato per vendere, si avevano costruito una specie di cittadella. [...]
così Antonio Ballero Sul numero 17 del periodico Vita Sarda in un servizio da Nuoro, datato maggio 1891, ci rilascia queste significative istantanee della fiera di San Mauro di Sorgono.