domenica 21 settembre 2025

La vendemmia con Giorgio nelle vigne del MANDROLISAI


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 di Alusac Eleirbag

Siamo arrivati presto io e Antonietta. Giorgio era già sveglio, il mio nipotino, figlio di Sara e Yuri. Ci aspettava nel giardino di casa, e aveva in braccio l'ukulele che gli ho regalato, come se fosse un adulto, anche se non ha ancora compiuto due anni.

Nel giardino, Tonino era già all'opera con suo figlio per preparare "su porceddu", il tipico arrosto sardo. Aveva già acceso il fuoco, una lunga trincea piena di braci e legna di leccio, e stava posizionando i primi pezzi di carne, preparandoli per la cottura.

Accompagnato da Luigi, mi sono incamminato verso il vigneto. I ragazzi stavano già riempiendo le cassette di uva, tagliando i grappoli in modo perfetto e regolare. Le cassette verdi erano sparse tra i filari, alcune già piene di uva nera matura, pronta per essere raccolta. A darci una mano c'erano anche Ester, la mamma di Yuri, le sue sorelle Zelda e Veronica, e poi Alessandro, Pietro e Franco, che si uniscono a noi ogni anno. In lontananza, il sole creava un suggestivo bagliore che sottolineava la splendida giornata. Il vigneto si estendeva su un fianco di una collina, con filari di viti che seguivano il pendio. Il terreno era arido e un po' roccioso, e in lontananza si vedevano colline e montagne, con alberi sparsi, un paesaggio tipico dell'entroterra sardo.

Come ogni anno, discutevamo dei problemi legati alla siccità e alle difficoltà delle aziende agricole. Arrivati a mezzogiorno, con Antonio, il nonno di Yuri, ci siamo fermati per un piccolo spuntino. Poi, finalmente, siamo tornati in paese per gustare le carni cucinate da Tonino e da suo figlio.

È stato allora che ho visto il grande fuoco, con i pezzi di carne montati su spiedi e aste di metallo. Il porceddu, con la cotenna già dorata e croccante in alcuni punti, stava cuocendo a puntino. Non solo abbiamo mangiato il delizioso porceddu, ma abbiamo anche assaggiato un ottimo cinghiale in umido. Il tutto è stato accompagnato da un'abbondanza dei nostri vini caratteristici: il Krabone, Ventuno e Centro. Questi tre vini sono i fiori all'occhiello della cantina "Vigne Centro", il cui nome, appunto, sta a indicare le vigne del centro Sardegna.

La vendemmia del 2025 si è dimostrata meno significativa per la nostra azienda "Vigne Centro" rispetto a quella del 2022, ma promette di dare vita a un vino che rimarrà negli annali di questo rito autunnale nel MANDROLISAI, la regione del centro Sardegna che si estende da Tonara, Sorgono, Meana

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