Achillea ligustica
L'erba di Achille
Durante l'assedio di Troia, quando Achille fu ferito mortalmente dalla freccia avvelenata di Paride, la dea Venere gli raccomando' di servirsi di questa pianta per lenire il dolore. E' da questa leggenda che viene il nome Achillea ed anche gli altri nomi popolari della pianta , come “ sorriso di Venere “ e sanguinella.
L'achillea si e' cosi conquistata la reputazione di rimedio sovrano come emostatico contro le ferite da arma bianca .
Anche in Sardegna l'Achillea e' sempre stata usata sotto forma di decotto di foglia , per uso esterno , come emostatico e cicatrizzante nelle ferite da taglio ed abrasioni .. In fatti in alcune zone della Sardegna ( Carbonia, Iglesias ) viene chiamata “ erba 'e feridas “, a Thiesi e nel Sassarese “elva 'e taglios”.
Anticamente nel Nuorese le ragazze , per trarre presagio sul loro futuro matrimoniale, usavano, la sera della vigilia della festa di San Giovanni Battista , recarsi in campagna e segnare con un filo una pianta di achillea, od in alternativa di verbasco . Al Mattino seguente , prima del levar del sole , tornavano sul posto , e dal tipo di insetto o animaletto che aveva trovato asilo nella pianta segnata ricavavano indicazioni sul loro matrimonio. Se trovavano una laboriosa formica , avrebbero sposato un contadino ;se una oziosa mosca , un ricco che vive di rendita ; se un'ape , un apicultore ; se un bruco, un ortolano ; se una coccinella , un pastore ; se uno scarabeo un artigiano di ferro; se un ragno , un flebotomo.
Se entro l'anno non si maritavano, ripetevano il rito l'anno successivo, sempre in occasione della festa di San Giovanni Battista .
In molte parti della Sardegna con l'achillea veniva inoltre confezionata una “ redzetta” ( borsetta di panno o tela ) dove mettevano le foglioline della pianta essiccata , che tenevano appesa per tutto l'anno al collo a scopo amatorio o come antidoto contro la jettatura .