La Felce
Il magico “fiore “del solstizio
Nella cultura popolare si credeva che il seme della felce risplendesse come oro nella notte della festa di San Giovanni Battista. Anche i contadini Tirolesi credevano che alla vigilia della festa di San Giovanni il seme della felce potesse aiutare a scoprire , “grazie alla sua luce”, l'oro nascosto.
In Russia si credeva che chi , a mezzanotte della festa di San Giovanni, avesse assistito alla comparsa miracolosa sulla felce di un fiore che risplendesse come l'oro , sarebbe andato incontro nella sua vita a tanti spettacoli meravigliosi.
In Gallura , anticamente, si riteneva che la “ felce maschio” possedesse la proprieta' di proteggere dal piombo e quindi di preservare dai colpi di arma da fuoco. A tale scopo i banditi dovevano raccogliere i tre fiori che sbocciavano a mezzanotte del 1 agosto, di una pianta di felce trovata lungo un fiume , lontano dal centro abitato , dove non si sarebbe sentito il canto del gallo.
Le felci non hanno fiori, per cui da queste credenze popolari si capisce come certe piante ,compresa la felce, avevano la funzione simbolica di esaltare la natura ed il suo potere magico.
Una leggenda tedesca racconta che ,a mezzanotte, un cacciatore sparo' al sole nel giorno della festa di San Giovanni e caddero tre gocce di sangue che raccolte in un panno bianco diventarono semi di felce. “Qui il sangue “ osserva lo studioso Frazer “ e' chiaramente il sangue del sole , da cui il seme di felce direttamente deriva “ secondo la leggenda.
Nella tradizione popolare i due grandi momenti per raccogliere il seme della felce erano le notti collegate ai due solstizi ,infatti in quel periodo il sole compie delle svolte importanti , ed i semi di felce erano quindi considerati emanazioni vegetali del sole.
In Sardegna per la festa di San Giovanni si accendevano i falo' ( fogus ) di frasche , utilizzando soprattutto le felci gia' adoperate durante la processione di Corpus Domini ed appositamente conservate . Tali fuochi venivano saltati dalle persone , poiche' si attribuiva a tale rito il potere magico di liberare le abitazioni dalle streghe e dagli influssi maligni, per preservare da alcune malattie e per propiziare la benedizione divina sulle colture.