sabato 9 luglio 2011

Menta sarda di Bruno casula

                          Menta
                        ( fam. Labiatae )

In Sardegna crescono spontaneamente diversi tipi di menta :

-Mentha acquatica L. ( Menta d’acqua )
-Mentga pulegium L. ( Menta puleggio- Puleggio-Mentuccia )
-Mentha spicata  L.  che corrisponde alla Menta  viridis L.
                                 (Menta romana- Menta gentile )
-Mentha suaveolens Ehrh. O Mentha  rotundifoloia Autc.  nella subspecie  insularis ( Menta  a foglie rotonde ) .
Viene coltivata la Mentha piperita L. che  e’ un ibrido tra la Mentha  acquatica  e la Mentha spicata .

In Sardegna  quasi tutte  le specie di menta sia spontane che coltivate  vengono usate nell’arte culinaria per aromatizzare i cibi quali brodi, minestre e salse , nonche’ nelle insalate miste di verdura  e per preparare liquori.
In Ogliastra  con la foglia di menta messa nel soffritto vengono aromatizzati i ravioli o agnolotti, kulirgonis o Kulirgiones , in particolare i ravioli di patata tipici  ogliastrini (ove il ripieno e’ costituito da patate lesse schiacciate, condite con olio di oliva, formaggio acido in salamoia e menta ).
Nella Barbagia del Belvi’- Mandrolisai ( soprattutto a Tonara e Belvi’ ) si aromatizza con  la menta  “sa coccoi ‘e casu”  o  “kokkoi ‘e casu”, si tratta di una  piccola focaccia ripiena di formaggio di pecora acido con menta.
Vengono ancora aromatizzate con la menta le frittelle pasquali a base di formaggio cotto; la pietanza barbaricina  “su dzuette” costituita dal sangue di pecora  lessato dentro lo stomaco dello stesso animale , insieme a pane  karasau sbriciolato, formaggio grattugiato, strutto, cipolla tritata  e menta;  il cinghiale arrosto  in Ogliastra; il pollo ripeno in agro-dolce a Cagliari ; la “suppa kuata ed i fagioli con le patate ( a meta’ cottura  dei fagioli si aggiungono le patate con la menta  ) in Gallura ; le fave  fresche  a Nulvi ; il sanguinaccio di pecora ( con un suffritto  di strutto, cipolla e peperoncino ) a Villanova Monteleone  e ancora  nelle “panadas” ,  nelle favette lesse , nei farri con la menta in polvere  .
Come antitarmico  e repellente degli insetti in genere  si usava  appendere  entro gli armadi della biancheria un mazzetto di menta selvatica  . Per profumare il bucato  venivano messi dei rametti di menta selvatica  nella  liscivia oppure  fra i capi di biancheria appena asciugata  o dentro gli armadi .
Per uso interno la Menta veniva usata in infuso nell’apparato gastroenterico per le coliche addominali e per il meteorismo, nelle dispepsie biliari con difficoltà ‘ nella digestione e nausea , come antisettico del cavo orale e gola ed espettorante nelle affezioni delle alte vie respiratorie, come antalgico nelle nevralgie ed  emicrania  . Per uso esterno veniva preparato un oleolito  di menta  da frizionare  nelle tempie per l’emicrania , per  le contrazioni muscolari e dolori reumatici.  
Tutte le specie di Menta contengono Mentolo.  La Menta piperita  e’ la specie che ne contiene di piu’. L’olio essenziale puro ( Mentolo puro ) e’ tossico in dosi eccessive , non superare mai le 3-5 gocce. La Menta ed i suoi derivati e’controindicata in presenza di esofagite con ernia iatale , nelle glomerulonefriti ed epatite acuta.
 Bisogna stare attenti alla Menta pulegium in quanto e’ una pianta velenosa , contiene il Pulegono che provoca  l’aborto nelle donne in gravidanza.
Esistono circa 30 specie di Menta ,  ecco di seguito alcuni  tipi di menta  coltivata:
-Mentha  acquatica                             -Mentha  piperita                             - Mentha spicata       
-Mentha arvensis                              - Mentha  pulegium                              (Menta romana )
-Mentha citrata                                 - Mentha  requieni                              -Mentha villosa
-Mentha gentilis                              - Mentha rotundifolia                           -Mentha suaveolens    
- Mentha  aurea                                    - Mentha  longifolia                                 “variegata “             
                                                                                               

ricerca di Bruno Casula