Dal vocabolario dello Zanichelli apprendiamo che la voce torrone deriva da torrere (tostare) e che turron è un termine spagnolo alquanto discusso dal punto di vista dell’etimologia.
Digitando in Internet detto lemma, si può arrivare in pochi passaggi nella cittadina di Alicante in Spagna. Nel sito http://www.jijona.com si segnala che Segun los datos y leyendas existentes, el turron es de procedencia arabe, y se conservan datos historicos, que en el siglo XVI en la ciudad de Sexona, mas tarde Xixona y posteriormente Jijona, ya se fabricaban los tradicionales turrones. Sempre nello stesso sito, in appendice, tornerà utile per il ricercatore approfondire le conoscenze sui testi indicati dalla bibliografia sobre el turron de Jijona y de Alicante.
Quindi il torrone,che è, secondo le tesi degli studiosi, di derivazione araba, veniva confezionato in Spagna già nel sedicesimo secolo.
In Italia, nella città di Cremona, alcuni rivenditori dell’oggi lasciano intendere, forse perché ci credono veramente, che il torrone abbia avuto le sue origini in detta città specie quando, nello spazio riservato alla pubblicità del prodotto, riferiscono testualmente che il rinomato dolce fu presentato nel lontano 1441 durante il banchetto nuziale di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, in forma della alta torre della città. Da allora venne chiamato torrone.
La Cassa padana, l’istituto bancario che sponsorizza le manifestazioni sulla festa del torrone e della sua rievocazione medievale, precisa nel sito http://www.Cassa Padana.it che l’evento storico è datato 25 ottobre 1441. A quel giorno si fa risalire la nascita del Torrone, il tradizionale dolce cremonese che sarebbe stato approntato per la prima volta in forma di torre (a rappresentare il Torrazzo, ovvero la torre campanaria del Duomo di Cremona) in occasione del banchetto nuziale.
Per i produttori beneventani il progenitore del torrone è la cupedia, un dolce apprezzato già dagli antichi Romani. Per Marziale, nel I° secolo, è uno dei cinque prodotti che rappresentano Beneventum, la città delle cinque C: Carduus et cepae, cerebrata, cupedia, chordae ovvero cardone e cipolle, cervellate, copeta, corde. E’ quanto viene segnalato nel sito http://medivia.sele.it .
Per alcuni produttori avellinesi, raggiungibili al sito http://www pantorrone.it, la sua origine èavvolta nel mistero tuttavia la tradizione vuole che sia stato tramandato dagli antichi Romani che già ne apprezzavano il suo sapore. Nel 116-26 a.C. circa, con il nome cuppedo, Marco Terenzio Marrone il Reatino definiva così una ghiottoneria del suo tempo.
Dalla Sicilia alcuni produttori nisseni, così vengono chiamati gli abitanti di Caltanisetta, precisano nel sito http://www Infoservizi.it, che nella loro città c’è una tradizione antica ma sempre viva che da qualche anno sta avendo un nuovo incremento. Si tratta della lavorazione del torrone, dolce tipicamente nisseno che affonda le sue radici nel nono secolo dopo Cristo, epoca in cui la Sicilia era sotto la dominazione araba.
Le origini del torrone rappresentano quindi un bel rompicapo per gli studiosi. Più miele amaro che dulcis in fundo.
Forse siamo nel giusto della nostra ricerca quando seguiamo le attenzioni dei ricercatori spagnoli. Un valido approccio alle loro tesi è suffragato anche dalle antiche testimonianze che legano la cittadina tonarese a quella iberica di Alicante.
Le assistenti alla lavorazione del torrone, a detta di Giovanni Carboni, noto Carbonini, erano solite, nell’accudire alle loro fatiche attorno al grande mestolo (sa moriga), dar sfogo, col canto, al seguente ritornello
E mi dos fatzo is turrones
is turrones de Alicante.
Del motivo canoro, quasi un passatempo adatto a rompere la monotonia dei passi di lavorazione, abbiamo riportato solo due versi.
Pensiamo che questa sia la strada vera da percorrere se si vogliono aggiungere ulteriori tasselli alla scarna letteratura sul torrone in Sardegna. Valido giovamento per perorare una giusta causa commerciale, culturale e pubblicitaria potrebbe essere offerto dal gemellaggio del Comune di Tonara con la cittadina di Alicante. Ma il millennio appena iniziato non mancherà di sollecitare detto importante appuntamento.