Nel libro ARREGODOS DE SA GHERRA DE RUSSIA E DE SA
VIDA raccoglie i ricordi della sua gioventù durante il ventennio fascista
a Tonara della guerra in Russia e altri momenti della sua vita. Scrive in
sardo, nella variante dell’idioma
tonarese, racconti e poesie ripercorrendo i momenti fondamentali della sua vita.
Nel 1941 è
arruolato nell’esercito italiano e dopo un anno di formazione presso il genio
artieri di Bologna e Pavia parte per la Russia dove assiste a uno dei momenti più drammatici della seconda
guerra mondiale.
Dei circa
duecentosessantamila uomini inviati con le armate della C.S.I.R e dell’A.R.M.I.R. insieme a lui si salvano solo
poche decine di migliaia di soldati italiani.
Gli altri si
disperdono nella steppa russa nell’Ucraina
mentre scappano dai territori della guerra, dal fronte sul Don. Muoiono
a migliaia di fame e di stenti, di freddo a causa del gelo della temperatura
che nell’inverno del 1943 raggiunse anche trenta gradi sotto zero.
Di quei
momenti lui ne racconta alcuni con il
sentimento di chi ha visto con i suoi occhi la disperazione e la tristezza di
una guerra contro l’umanità intera.