SU PONTE IN SU RENO A CENTO IN PROVINTZIA DE FERRARE COSTRUIU DAE NOSO SORDAOS IN SU 1941. |
mercoledì 29 febbraio 2012
lunedì 27 febbraio 2012
Da Tonara alla Juve Stabia, la storia di Marco Sau raccontata dallo zio(seconda parte)
"Matteoli lo segnalò al Cagliari. Un'estate organizzai un torneo di calcetto e Marco ci fece vincere la finale"
Di Michele ImparatoJuve Stabia - 27/02/2012 13:51
Partita dopo partita, gol dopo gol, Marco Sau cresce fino a quando non lo nota Gianfranco Matteoli, ex centrocampista dell'Inter, del Como e del Cagliari. “Lo vide e lo segnalò al Cagliari – ricorda lo zio dell'attaccante della Juve Stabia – Solo che l'hanno fatto restare a Tonara per farlo crescere e poi, a 16 anni, l'hanno portato in società e ricordo che lui viveva nella foresteria della squadra”.
Marco Sau, come tutti i ragazzini, preferiva il pallone ai libri di scuola. “Diciamo che a scuola era un po' svogliato – svela Fausto Sau – Marco ha sempre ha avuto la fissa per il calcio. Lui tornava da scuola e scendeva per giocare in strada o su qualche campetto. I gol e le giocate che fa con la Juve Stabia le ha sempre fatte, anche da ragazzino. Quando lo portammo nella prima squadra del Tonara dribblava cinque-sei avversari per volta...”.
Tra i vari aneddoti che svela suo zio Fausto ce n'è uno davvero particolare. “Una volta, era estate, organizzai una squadra di calcetto per un torneo. Non lo feci giocare perchè doveva fare il ritiro col Cagliari. Mi ricordo che stavamo perdendo 4-1. Lui mi chiedeva di entrare. Entrò e in cinque minuti fu capace di ribaltare la situazione. Marco ci fece andare sul 5-4 poi lo cambiai sì, ma solo per cinque minuti”.
Da Tonara alla Juve Stabia, la storia di Marco Sau raccontata dallo zio(prima parte)
leggi l'articolo completo RESPORT.IT
A 10 anni andò in Scozia coi Rangers ma ritornò presto perchè gli mancava la famiglia"
Di Michele ImparatoJuve Stabia - 27/02/2012 10:00
Tonara. Paese di 2500 anime alle porte di Nuoro. La capitale del torrone. La città che ha dato ai natali a Peppino Mereu, uno dei poeti sardi più importanti. Lì è cresciuto e vive Marco Sau, l'attaccante della Juve Stabia. Ed è a Tonara che il bomber ha mosso i primi passi. Sin da piccolino quando correva più forte del vento dietro ad un pallone che rotolava. A tirarlo su nella scuola calcio del piccolo paese è stato lo zio Fausto che oggi è dirigente dell'Us Tonara, squadre che disputa il campionato di Prima Categoria. “Marco è sempre stato vivace sin da bambino – ammette Fausto Sau, lo zio del folletto che fa impazzire i tifosi della Juve Stabia – Aveva già un passo diverso dai compagni. Lui non era grandissimo ma, in compenso, era molto veloce”. E con la scuola calcio di Tonara ha iniziato a segnare e vincere. “Con me ha vinto una finale regionale segnando sette gol su nove partite”, ricorda Fausto Sau che oggi ha 40 anni e gestisce anche un bar a Tonara.
L'esperienza in Scozia. Parlando dell'infanzia di Marco Sau, suo zio Fausto svela: “quando aveva dieci anni circa andò in Scozia nel vivaio del Rangers e fu ospitato da amici dei suoi genitori. Ovviamente Marco tornò quasi subito a casa perchè era un bambino e non fu facile stare lontano dalla famiglia”.
Tag: stabia sau tonara
venerdì 24 febbraio 2012
INTERVISTA A MARIA - CLARA GALLINI - TONARA 1979
INTERVISTA A MARIA DI CLARA GALLINI
Titolo: Intervista a Maria
Autore: Gallini Clara
Introduzione/Prefazione: Madau Bastiana
Editore: Ilisso Edizioni
Data di pubblicazione: 2003
Luogo di pubblicazione: Nuoro
Collana: Scrittori di Sardegna
Tipologia: monografie - saggi
Argomento: Letteratura
Lingua: italiano
Abstract: La Sardegna è storicamente un luogo di molteplici suggestioni per chi la osserva dall'esterno, e le sue terres de l'intérieur (come da una felice definizione dello scrittore Edouard Vincent) sono un luogo classico dell'osservazione antropologica: per le loro caratteristiche geografiche esse sono state per secoli precluse al confronto con altre culture. L'inaccessibilità ha senz'altro consentito una maggiore conservazione di modalità originali di vita e dunque delle cosiddette "tradizioni culturali". Gli studi e le ricerche di Clara Gallini hanno il loro considerevole peso nella bibliografia riguardante l'etno-antropologia della Sardegna […]. (dalla nota introduttiva di Bastiana Madau)
ID: 681
ISBN: 88-87825-62-9 - vai alla scheda OPAC
Link risorsa: http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=681
Titolo: Intervista a Maria
Autore: Gallini Clara
Introduzione/Prefazione: Madau Bastiana
Editore: Ilisso Edizioni
Data di pubblicazione: 2003
Luogo di pubblicazione: Nuoro
Collana: Scrittori di Sardegna
Tipologia: monografie - saggi
Argomento: Letteratura
Lingua: italiano
Abstract: La Sardegna è storicamente un luogo di molteplici suggestioni per chi la osserva dall'esterno, e le sue terres de l'intérieur (come da una felice definizione dello scrittore Edouard Vincent) sono un luogo classico dell'osservazione antropologica: per le loro caratteristiche geografiche esse sono state per secoli precluse al confronto con altre culture. L'inaccessibilità ha senz'altro consentito una maggiore conservazione di modalità originali di vita e dunque delle cosiddette "tradizioni culturali". Gli studi e le ricerche di Clara Gallini hanno il loro considerevole peso nella bibliografia riguardante l'etno-antropologia della Sardegna […]. (dalla nota introduttiva di Bastiana Madau)
ID: 681
ISBN: 88-87825-62-9 - vai alla scheda OPAC
Link risorsa: http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=681
PEPPINO MEREU - POSIAS - ILLISSO EDIZIONI
CLICCA PER LEGGERE PEPPINO MEREU POESIE COMPLETE ILLISSO EDIZIONI
Titolo: Poesias
Autore: Mereu Peppino
A cura di: Maulu Marco
Introduzione/Prefazione: Maulu Marco
Editore: Ilisso Edizioni
Data di pubblicazione: 2004
Luogo di pubblicazione: Nuoro
Collana: Bibliotheca sarda
Tipologia: monografie - saggi
Argomento: Letteratura, Lingua sarda
Abstract: Peppino Mereu registra il malessere da poeta che si fa interprete di un ruolo sociale ben preciso, con versi taglienti, a volte ingenui per foga, ma lucidi e quasi corali in quanto vox populi, quello stesso popolo che egli ritrae nell'atto di "lingher / s'ispada tinta de sambene tou" (A Genesio Lamberti, vv. 69-70), mentre di sé stesso scrive, orgogliosamente: "Mai lintu / happo s'ispada tinta 'e samben meu" (A Signor Tanu, vv. 71-72). A tal proposito risulta importante richiamare ancora una volta il concetto di dialettalità applicabile a un'isola nella quale non si scelse il sardo in opposizione al toscano quale "lingua della poesia", ma si continuò semplicemente ad utilizzare l'unico codice espressivo a tutti noto, il sardo appunto, pur ampiamente differenziato rispetto al parlato, che si accompagna ai modelli nazionali. (dalla prefazione di Marco Maulu).
ID: 827
ISBN: 88-89188-19-7 - vai alla scheda OPAC
PEPPINU MEREU POESIE COMPLETE EDIZIONI IL MAESTRALE
CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTE LE POESIE
PEPPINO MEREU POESIE COMPLETE EDIZIONI "IL MAESTRALE"
PEPPINO MEREU POESIE COMPLETE EDIZIONI "IL MAESTRALE"
Titolo: Poesie complete
Autore: Mereu Peppino
Alias: Mereu Peppinu
A cura di: Porcu Giancarlo
Traduzione: Dettori Giovanni, Fois Marcello, Masala Alberto
Postfazione: Porcu Giancarlo
Autore: Mereu Peppino
Alias: Mereu Peppinu
A cura di: Porcu Giancarlo
Traduzione: Dettori Giovanni, Fois Marcello, Masala Alberto
Postfazione: Porcu Giancarlo
Collana: Tascabili . Poesia
Abstract: Morto a soli 29 anni all'alba del nuovo secolo lasciando un piccolo libro di poesie, Peppinu Mereu (Tonara 1872-1901) ha compiuto – e tuttora prosegue – un cammino letterario senza soste né cedimenti, entrando nell'immaginario collettivo di una Sardegna che continua a leggerlo e a cantarlo. La poesia di Mereu, erede di una plurisecolare tradizione in lingua sarda e al contempo proiettata nelle inquietudini espressive e ideologiche novecentesche, si colloca fra spigliatezza comunicativa e meditate turbolenze linguistiche; coniuga il taglio deciso del verso popolare agli avvolgimenti verbali di una personalità inquieta. Questo volume raccoglie, per la prima volta, l'intera produzione di Mereu, restituendola filologicamente all'autenticità delle edizioni ottocentesche, radunando l'opera dispersa e ridando al lettore altri testi originali sommersi, mai riproposti fino ad ora, compresi alcuni inediti in lingua italiana. L'edizione, curata da Giancarlo Porcu, è corredata di una nota biografica, una bibliografia completa, una storia del testo mereiano, apparati critici e un'abbondante postfazione. La traduzione a fronte in italiano, che insegue la rima e la metrica degli originali, è ad opera di tre scrittori-poeti: Giovanni Dettori, Marcello Fois e Alberto Masala.
Note: Grafica e impaginazione a cura di Nino Mele
ID: 738
ISBN: 88-86109-85-7 - vai alla scheda OPAC
Link risorsa: http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=738
ISBN: 88-86109-85-7 - vai alla scheda OPAC
Link risorsa: http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=738
domenica 19 febbraio 2012
giovedì 16 febbraio 2012
domenica 12 febbraio 2012
sabato 11 febbraio 2012
"La Sardegna degli anni Trenta negli scatti di Ugo Pellis - Ragazzina in costume da festa - Tonara, 18 novembre 1934
LA REPUBBLICA [22 luglio 2009] (provincia di Milano) articolo "La Sardegna degli anni Trenta negli scatti di Ugo Pellis
La Sardegna degli anni Trenta negli scatti di Ugo PellisFra il 1932 e il 1935 il linguista friulano Ugo Pellis realizzò sette viaggi in Sardegna, accompagnando i suoi studi con molte belle fotografie in bianconero che da oggi sono esposte al Museo delle Culture di Lugano, accompagnate da un catalogo che ben illustra quello che è stato il più corposo reportage sull’isola realizzato fra le due guerre mondiali. Viaggiando a lungo a piedi, a dorso di mulo, su carri e poi in automobile, Pellis fra i molti strumenti di lavoro aveva anche macchine fotografie a lastra e poi a pellicola con cui realizzò più di duemila scatti. Le 35 stampe qui esposte, ricavate dai negativi originali conservati dalla Società filologica friulana di Udine, illustrano le tipologie umane (ragazze nei costumi tradizionali, uomini al lavoro, bambini, vecchi), si soffermano sugli oggetti di vita quotidiana che diventano simboli stessi di una civiltà, sugli ambienti dell’epoca (r.m.) “Uomini e cose. Ugo Pellis. Fotografie. Sardegna 1932 – 1935”. Museo delle culture, via Cortivo 24/28, Lugano.
venerdì 10 febbraio 2012
Desulo sotto un manto di neve, il postino Gesu Mura di Tonara fa i miracoli - di Giovanni Melis
FONTE: LA NUOVA SARDEGNA - http://lanuovasardegna.gelocal.it/cronaca/2012/02/08/news/desulo-sotto-un-manto-di-neve-il-postino-mura-fa-i-miracoli-5608486
DESULO. Il maltempo non ha fermato i solerti postini,
che nel ghiaccio e nel gelo hanno comunque compiuto un mezzo miracolo. Soprattutto nei giorni scorsi, in piena intransitabilità delle strade dell'intero circondario. Pur di assicurare il servizio ai cittadini, sono stati abbandonati gli autoveicoli e c'è stata la discesa verso il centro storico a piedi. E l'immagine del mitico Gesu Mura che emerge dalle nevi di Issiria ha davvero dell'increbile. Il postino tonarese, da anni in servizio attivo in paese, ha compiuto una sortita nelle zone più innevate, dove lo spessore superava il mezzo metro di altezza. Uno spirito da elogiare, secondo il sindaco del paese Gigi Littarru che ha rievocato la consegna della posta durante la mitica nevicata del 1956. Tempi diversi, allora, coltre nevosa diversa, certamente. Ma la fotografia ha comunque dell'incredibile, soprattutta a volerla guardare con gli occhi di oggi. (g.m.)
8 febbraio 2012
giovedì 9 febbraio 2012
TONARA A SANT’ANASTASIA AT ONORADU de Benigno Casula
Tonara Anastasia hat onoradu
|
sutt’e Toneri amena zona
|
sa cresia li hat inie fraigadu
|
e po seculos fit issa sa patrona.
|
Pustis su Simulacru adottadu
|
inie est istada post’in trona.
|
Fit unu faru sempr’illuminadu,
|
da’ Onnalè a Su Toni una corona.
|
Subra s’antiga e vistosa rocca
|
restana muros ‘e s’isterrimenta
|
de sa Cresia, sacru monumentu.
|
Tonara ancora a issa s’invoca(t),
|
de su sou martiriu si d’ammenta(t)
|
ca sa morte dae Floro hat ottentu.
|
POESIA E RELIGIOSIDADE POPULARE de Piero La Croce
Cust’articulu,
de Pier Luigi La Croce ,
intitulau “Poesia e religiosidade populare”, est essiu in italianu in s’Arborense,
su giornale de sa Diocesi de Aristanis in su mese de arbile del su 2010. Pier Luigi La Croce etottu dd’hat furriau
in sardu po ddu poder ponnere in custu situ. Ddu lassaus comente issu dd’hat
iscrittu.
POESIA E RELIGIOSIDADE
POPULARE
Benigno
Casula est un’omine, distintu in su faere e de modos gentiles, chi est naschiu
e bivit in Tonara. Tenet ottantanoe annos e po meda tempus hat fattu su pane po
ddu ‘ennere. Cun grabbu e cortesia serviat a tottus is chi annànt a su forru
suo in su iginau de Arrasulè.
Is
pitzocheddos chi donnia mignanu annaiant a iscola, intrànt innanti in sa
buttega sua e ddi naiant aboginanno: “Tìu Benigno ‘aiènnòsi ùnu panerùssu”;
e acoa nne poniant cussu pane fraganno e ancora caente, chi fut s’immurgiu
issoro, aintro de su su bogittu, e si nn’annaiant a brincos.
Su fragu bellu de su pane de Tiu Benigno si intenniat in
tottu is camminos e is istrintorgios de su ‘iginau antigu de Funtàna
Ìdda. Prus ainnanti de su forru de Tiu Benigno ddu est
su camminu, chi si naiat s’Orrùga ‘e sa Maestràntza, inue fut naschiu Peppinu Mereu. E a
pagu trettu dae cui ddu-e fut sa ‘omo de Dottor Sulis, cuddu Nanni Sulis,
dottore e beneffadore, amigu de su poeta, e chi chena si nne sapire como est
connotu in medas logos ca est po issu chi Mereu, tanno giovoneddu e
insufferente in sa ‘idda sua, haiat iscrittu cuddos versos de Nanneddu
meu chi, annos medas acoa, cun sa musica de Tonino Puddu, ddos hant
connotos in donnia logu a su puntu chi calecunu pentzat chi Nanneddu
Meu siat s’innu nazionale de is Sardos.
Tiu
Benigno, como est fiudu e non faet prus su
panatteri ma non ddi mancat cudd’antigu ischire trattare cun sa gente chi
s’arte sua incantosa dd’imponiat; e tenet is lintzolas e ponet s’ortu e ligget
e iscriet poesias mancari in medas connoscant prus a Tìu Orrofèle Casùla, unu
frade suo, cantadore finas issu, chi est est mortu dae unos cantos annos e chi
haiat pubblicau prus de unu libru de poesias. Ma chi sa gente connoscat prus a
Orrofele non ddi dispraget. Antzis est orgogliosu de cussu frade chi haiat
pigau paritzos premios e si fut distintu in medas cuncursos de poesia.
Ma
issu tenet un’atteru modu de iscriere, prus a a sa manu, prus comunu fortzis e
is versos ddos iscriet ponenno paris rimas e foeddos comente chi siat
ammesturanno sa farra po faere su pane. Po custu is poesias de tiu Benigno,
nessi is chi hapo potziu lìggere, tenent cussu fragu bellu e sa lebiesa de su
pane appenas ‘ogau dae su forru.
Fortzis
ca daghi iscriet pentzat chi a chie hat a lìggere cussos versos est comente a-i
cuddu fedu ch’intraiat a boges in su forru nannoddi: “Tiu Benigno ‘aiennosi ùnu
panerussu”.
E
issu, Tiu Benigno, ancora oe chistionat cun tottus e pigat calesiat paragone. Est abbonau a s’Arborense e ligget
s’articulu de Totore Frau chi trattat de poesia. Nos hat mannau dae pagu una cantzone, cosa sua, chi hat
postu po sa Cresia de Santa Nostasìa, sa chi fut in s’antigu iginau de Toneri
in Tonara e chi noso pubblicaus cun pragere:
TONARA A
SANT’ANASTASIA
|
TONARA A SANT’ANASTASIA
|
Tonara Anastasia hat onoradu
|
Tonara Sant’Anastasia ha onorato
|
sutt’e Toneri amena zona
|
sotto il rione di Toneri, in luogo ameno,
|
sa cresia li hat inie fraigadu
|
li la chiesa a lei ha innalzato
|
e po seculos fit issa sa patrona.
|
e per secoli fu le lei la patrona.
|
Pustis su Simulacru adottadu
|
Dopo che venne adottato il simulacro
|
inie est istada post’in trona.
|
li venne costruito anche il pulpito.
|
Fit unu faru sempr’illuminadu,
|
Era un faro che illuminava di continuo,
|
da’ Onnalè a Su Toni una corona.
|
da Gonnalè a Su Toni cingeva una corona.
|
Subra s’antiga e vistosa rocca
|
Sull’antica e panoramica rocca
|
restana muros ‘e s’isterrimenta
|
restano i muri delle fondamenta
|
de sa Cresia, sacru monumentu.
|
della Chiesa, sacro monumento.
|
Tonara ancora a issa s’invoca(t),
|
Tonara ancora a lei si invoca,
|
de su sou martiriu si nd’ammenta(t)
|
del suo martirio conserva la memoria
|
ca sa morte dae Floro hat ottentu.
|
giacchè da Floro ebbe la morte
|
Custos
verso de Tiu Benigno Casula funti
sestaos a sa manera de is sonettos prus nodios. Si biet ca a ddos iscriere hat
postu contiviggiu cardianno finas a s’istoria de sa ‘idda e de cudda Santa,
martire cristiana, chi dae sempere is tonaresos ddi tenent affetzione.
Santa
Nostasia, antzis Santa Nosta come dda tzerriant is de Toneri, chi a issa funti
devotos aberu, po meda seculos est istada sa patrona de sa ‘idda: e po
seculos fit issa sa patrona, iscriet Tiu Benigno. Sa cresia, chi como ddu-e funti in pè solu is muros de
anca fut s’artare, dd’hiant fraigada in d-unu cucuru de s’ischistu a colore ‘e
prata, in d-unu montigu chi s’accrariat a s’Isca, s’adde chi arribbat finas a
su sartu de Brebì; “Subra s’antiga e vistosa rocca”, nat
ancora s’autore nostu.
Sa
Cresia de Santa Nostasìa, a seguru, fut
istda fraigada innanti de su XIV seculu e fut connota poi is tres arcos goticos
cun is tres bovidas arcadas da inue penniant cosa ‘e perdas mannas chi sa gente
ddi si naiat “is campanèddas”. Acoa, sa cresia, abbellu abbellu, fut
istada iscavulada e nn’est orrutta de su tottu bie su milleottoghentoschimanta.
Cosa meda dae inie, perda, mattone e linna, funt istaos pinnigaos e umperaos po
fraigare e accontzare sa cresia noa de Santu Crabiele e sa ‘e Sant’Antoni. S’istoria
de comente sa cresia de Santa Nosta fut istada abbandonada est ancora cosa chi
non s’ischit bene; un’istoria chi Padre Giovanni, su preide de Tonara, est
cricanno de nne ‘ogare a campu liggenno cun passientzia is paperis prus antigos
chi funti in s’Archiviu de sa Cresia. Su sonetto de Tiu Benigno si serrat
lumenanno unu fattu de s’istoria chi trattat de su martiriu de sa santa: Tonara
ancora a issa s’invoca(t),/ de su sou martiriu si nd’ammenta(t)/ ca sa morte
dae Floro hat ottentu.”. Bidaus tanno de connoschere prus bene
s’istoria de Sànta Nòsta. Nostasìa, pitzoca de is prus donosas
de tanno, fut figgia de Protestato e de Fausta, amaduos non cunvertìos a su
Cristianesimu. Issa fut istada fatta cristiana paris cun sa mamma dae Crisogono
chi fut su maistu suo. Morta sa mamma, su babbu dd’hiat obbrigada, finas chi
issa non cheliat, a si coiare cun d-unu donno romanu chi si mutiat Publio. Nostasìa
costumaiat a aggiudare a is poberos ma canno su pobiddu dd’haiat ischippiu
dd’haiat accorrada in domo. S’Imperadore Diocletzianu, in cussu tempus, haiat
mannau a Pubblio ambassadore in Persia e Nostasia fut ibettada suttaposta a
Codisso, un’omine orudu chi teniat s’ordine de dda faere mòrrere abbellu
abbellu. Ma a cantu Publio si fut mortu de ubitu, Nostasia fut torrada fasìa e
haiat torra cumentzau a aggiudare a chie teniat bisognu. Po more de custu,
però, fut istada suspettada de essere cristiana e tanno nne dd’haiant leada a
su Prefetto Floro (ma segunnu calecunu istoricu non fut Floro ma un’atteru chi
ddi naiant Probo), chi haiat tentau chena nn’arrennesere de dda faere annare
contras a sa religione chi haiat abbratzau. Finas s’imperadore Diocletzianu
haiat cricau de dda tomere, ma chena nn’arrennessere. Tanno nne dd’haiant
torrada anca fut Floro e custu dd’hiat propostu de dda liberare bastes chi
dd’esset giau a issu tottu su bene. Ma issa dd’hiat arrespostu ca non teniat
prus nudda ca su chi teniat dd’hiat giau a is poberos. Tanno Floro nne dd’hiat
posta in presone. Apustis de unu mese is chi dda cardiaiant fiant ibettaos
ispantaos ca issa, puru senno in presone, si fut fatta prus bella de innanti. Tanno Floro haiat detzidiu de dd’otziere,
mannannoddedda paris cun atteros chentubinti presoneris in d-una barca chi acoa
haiat fattu affunnare. Ma Nostasia si fut trabada po meraculu de Santa Teodota.
Floro, sempere prus airau, tanno nne dd’haiat fatta leare a s’isula de Palmaria
inue, su bintichime de nadale de s’annu 304, fut istada brusada a bia. Su corpus de Nostasia innanti fut istau
interrau in Zara e acoa, in s’annu 406, leau a Costantinopoli. Podet essere chi
sa veneratzione a Santa Nostasìa in Sardigna siat cumentzada po more de is
Aregos Bizantinos ma custu importat pagu. Contat invetzes chi su cultu po sa
Santa, apustis de chentuchimant’annos chi sa cresia nn’est orrutta, si
mantegnat ancora in Tonara. E paragonanno custu mi benint a conca is versos
bellissimos de una pregadoria antiga tonaresa inue si foeddat de custa santa:
E ÀVE MARÌA DE GRÀTZIAS PRÈNA
|
AVE MARIA
PIENA DI GRAZIA
|
E àve Marìa
de gràtzias prèna
|
Ave Maria
piena di grazia
|
e àve Marìa
pàgat arrecréu.
|
Ave Maria
ripaga con la gioia.
|
dàe ùna segnòra
est incarnàdu Déus
|
Da una
Signora si incarnato Iddio
|
dàe una
Segnòra e ùna mèla frìsca,
|
da una
signora ed una mela fresca
|
Sànta
Nastasìa s'est fàtta maìsta
|
Santa
Anastasia si è fatta maestra
|
e a mànu sùa
s'hat giàu sa pèna
|
e di sua
mano si è data la pena
|
e àve Marìa
de gràtzias prèna
|
Ave Maria
piena di grazia
|
E àve Marìa
sa pèna s'hat giàu
|
Ave Maria la
pena si è data
|
e a su
massàu dd’hat giàu s'aràu
|
al contadino
ha dato l’aratro
|
e a su
pastòre dd’hat giàu s'agnòne
|
al pastore
ha dato l’agnello
|
e a su
prèide dd’hat giàu littèra
|
ed al prete
ha dato la scrittura
|
e àve Marìa
de gràtzias prèna …
|
e Ave Maria
piena di grazia
|
mercoledì 8 febbraio 2012
lunedì 6 febbraio 2012
domenica 5 febbraio 2012
SU CARRASEGARE DE TONARA- COLI COLI 2012
L'Associazione |
Coli Coli Tonara |
col patrocinio del Comune di Tonara e del BIM Talora, con la collaborazione dei Rioni, dei Commercianti e Artigiani di Tonara e di tutte le Associazioni che operano nel paese |
organizza |
Sfilata di carri allegorici |
Con la partecipazione dei quattro rioni di Tonara
(Arasulè, Toneri, Teliseri e Su Pranu) |
Programma della manifestazione: |
Domenica 19 febbraio 2012
ore 15,00
Sfilata del carro Coli Coli Padedda e dei carri allegorici
ore 18,30
Distribuzione di frittelle e dolci tipici
ore 20,00
Cena nella Piazza Sant’Antonio con canti e balli
|
Martedì 21 febbraio 2012
ore 17,30
Zeppolata nella piazza Sant’Antonio: si prepareranno e
friggeranno le zeppole che verranno distribuite calde a
tutti i presenti.
ore 19,00
Condanna al rogo di Coli Coli Padedda.
|
Il tutto sempre e solo all’insegna dell’allegria e del divertimento!!!
|
Iscriviti a:
Post (Atom)
CASULA STEMMA E BLASONE- DOSSIER ARALDICO
FONTE Antica ed assai nobile famiglia sarda, di chiara ed avita virtù, propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni d'Italia...
-
Elicriso “ Buredda” (Gallura ) Il nome di qu...