GIOVANNI MURA
L’ultimo segreto ruota attorno alla figura del personaggio che lega il suo nome a quello della vetta in discussione. Chi era costui? Quando avvenne questa attribuzione? Quale il motivo determinante? A me non è dato sapere. Può darsi che la traditio nel tempo abbia retto fino a un certo punto per poi sfilacciarsi in tante testimonianze non più rispondenti al vero. E’ questo il classico segreto della montagna. Dall’alto della sua cima il nostro Giovanni può permettersi il lusso di fare ombra con il suo cognome su tutti gli altri casati esistenti a Tonara.
Le mie ricerche tese a localizzare nel tempo questo singolare personaggio sono state sempre infruttuose. Può darsi che la verità che vado cercando sia scritta e documentata altrove.
Posso solo citare in queste note alcuni passaggi legati a momenti di vita e di morte di persone portanti il nome ed il cognome di questo illustre sconosciuto.
Le fonti che documentano queste mie segnalazioni chiamano in causa i registri parrocchiali e i fascicoli processuali relativi alle donazioni elargite in favore dei chierici locali. I primi, che fanno parte dei Quinque libri, in quanto deputati a rappresentare nel tempo gli atti di nascita, di cresima, di matrimonio, di morte e di censimento dei residenti, sono conservati presso gli archivi parrocchiali tonaresi e quelli diocesani arborensi mentre i secondi, che comprendono all’interno di corpose pratiche gli atti che hanno regolato il trasferimento dei vari beni immobiliari ai futuri sacerdoti, sono depositati presso il Fondo patrimoni ecclesiastici dell’Archivio storico diocesano di Oristano.
Ed ecco in ordine cronologico i vari Giovanni Fais incontrati:
Anno 1587
Dal registro dei decessi
In data 22 novembre viene seppellito in Santa Anastasia il corpo di Giovanni Fais (1)
Anno 1603
Dal registro delle nascite
Nel giorno 22 marzo Giovanni Fais, figlio di Baldassarre e Giovanna Succu, riceve il sacramento del battesimo. (2)
Note (1) e (2): Puoi consultare Volume sesto della Collana Memorie tonaresi dal titolo Nascite, matrimoni e decessi nel Cinquecento e nel Seicento:
Anno 1743
Dal registro delle cresime
Nell’elenco dei confermati di Arasulè, a seguito della visita pastorale di monsignor Vico nei giorni 5-6-7 maggio, risulta che:
· Caterina e Antonia Anna sono figlie di Giovanni Fais e Maria Antonia Cedde
· Salvatore è figlio di Giovanni Fais e Paola Mameli.
Non vi è alcuna menzione di altri Giovanni Fais nelle restanti frazioni di Toneri, Teliseri ed Ilalà.
Nota: Puoi consultare il settimo fascicolo del Vol. V° della Collana Memorie tonaresi.
Anno 1759
Dal registro delle cresime
Nell’elenco dei cresimati del rione di Arasulè, a seguito della visita pastorale di monsignor Carreto avvenuta nei giorni 9 e 10 novembre, risulta che:
· Giovanni Fais è figlio di Antonio e Giuseppa Loddo
· Giovanni Fais è figlio di Antonio e Rosa Carboni
Non risulta citato alcun altro Giovanni Fais nelle restanti frazioni.
Nota: Puoi consultare l’ottavo fascicolo del Vol. V° della Collana Memorie tonaresi.
Anno 1775
Dallo stato delle anime
Il nominativo di Giovanni Fais risulta in elenco presso le seguenti famiglie della frazione di Arasulè:
Famiglia n°36
Baldassarre Fais
Manuela Banni moglie
Giovanni, figlio, di anni 8
Sebastiana figlia. di anni 5
Francesca, figlia, di anni 1
Famiglia n°59
Giovanni Fais
Antonia Cedde moglie
Antonia, figlia, di anni 27
Famiglia n°95
Giuseppa Loddo vedova
Giovanni, figlio, di anni 17
Francesca, figlia, di anni 15
Giuseppe, figlio, di anni 11
Pietro, figlio, di anni 9
Rosa, figlia, di anni 6
Gabriele, figlio, di anni 3
Famiglia n°231
Antonio Fais
Rosa Carboni moglie
Salvatore, figlio, di anni 26
Pietro, figlio, di anni 21
Anna, figlia, di anni 18
Raimondo, figlio, di anni 13
Pietro (sic), figlio, di anni 10
Giovanni, figlio, di anni 7
Maria, figlia, di anni 4
(nome non segnalato), figli(?) di anni 1
Nessun Giovanni Fais nelle altre frazioni.
Nota: Puoi consultare il quarto fascicolo del Vol. V° della Collana Memorie tonaresi.
Anno 1798
Dallo stato delle anime
Le famiglie di Arasulè che fanno menzione di Giovanni Fais sono le seguenti:
Famiglia n°8
Giovanni Fais
Francesca Cabras moglie
Giovanni, figlio, di anni 18
Giovanni Maria, figlio, di anni 13
Famiglia n°123
Raimondo Fais
Maria Rosa Sau
Giuseppe, figlio, di anni 7
Giovanni, figlio, di anni 5
Rosa, figlia, di anni 1
Nessun Giovanni Fais risulta censito nelle altre frazioni.
Nota: Puoi consultare il terzo fascicolo del Vol. V° della Collana Memorie tonaresi. Gli elenchi di tutti i residenti sono predisposti tanto in ordine progressivo quanto alfabetico.
Anno 1811
Dallo stato delle anime
Giovanni Fais è rappresentato in Arasulè nelle seguenti famiglie
Famiglia n°41
Francesco Fais
Giuseppa Rosa Patta moglie
Giovanna, figlia, di anni 14
Giuseppe, figlio, di anni 11
Maria, figlia, di anni 9
Giovanni, figlio, di anni 6
Famiglia n°166
Giovanni Fais
Maria Carneri moglie
Giovanni Fais, padre, vedovo, di anni 60.
Famiglia n°168
Giovanni Fais
Maria Antonia Flore moglie
Giuseppe, figlio, di anni 4
Antonio, figlio, di anni 1
Famiglia n°178
Giovanni Fais
Giuseppa Porru moglie
Francesco, figlio, di anni 6
Giuseppe, figlio, di anni 4
Giovanna Cucuru, suocera, vedova, di anni 60.
Giovanni Fais è censito nella frazione di Ilalà presso la
Famiglia n°2
Pietro Fais
Marianna Tocori moglie
Antonio, figlio, di anni 12
Anna, figlia, di anni 9
Giovanni, figlio, di anni 6
Giovanni Maria, figlio, di anni 2
Nota: Puoi consultare il secondo fascicolo del Vol. V° della Collana Memorie tonaresi.
Anno 1829
Dallo stato delle anime
In detto censimento le famiglie sono censite all’interno delle loro contrade.
Il nominativo di Giovanni Fais è presente in tutte le frazioni ad eccezione di Teliseri.
Arasulè
Famiglia n°89 (contrada denominata Muraghedi)
Antonio Defigus di anni 51
Maria Antonia Cabras, moglie, di anni 41
Sebastiano, figlio, di anni 20
Simona, figlia, di anni 14
Giovanni, figlio, di anni 7
Giovanni Fais, servo, di anni 17
Salvatore Fais, servo, di anni 16
Famiglia n°200 (contrada denominata Su Montigu)
Giovanni Fais di anni 66
Giovanna Carta, moglie, di anni 52
Famiglia n°265 (contrada denominata S’Arcu)
Giovanni Maria Fais di anni 40
Geltrude Carneri, moglie, di anni 32
Francesca, figlia, di anni 9
Giovanni, padre, di anni 83
Toneri
Famiglia n°129 (contrada denominata Maria Pra di basso)
Antonio Defigus di anni 67
Anna Maria Mameli, moglie, di anni 57
Emanuele Defigus, figlio, di anni 25
Giovanni Fais Patta, servo, di anni 25
Ilalà
Famiglia n°11
Antonio Fais di anni 28
Antioca Mura, moglie, di anni 27
Marianna, figlia, di anni 5
Giovanni, figlio, di anni 2
Famiglia n°13
Monserrata Mura, vedova, di anni 67
Pietro Antonio Zucca, figlio, di anni 47
Giovanni Fais, servo, di anni 20
Marianna Carboni, serva, di anni 20
Nota: Puoi consultare il primo fascicolo del Vol. V° della Collana Memorie tonaresi.
Anno 1845
Dallo stato delle anime
Giovanni Fais è menzionato in tutte le frazioni eccezione fatta per quella diToneri.
Queste le famiglie che lo rappresentano:
Arasulè
Famiglia n°142
Giuseppe Fais di anni 32
Angela Deligia, moglie, di anni 27
Giovanni, figlio, di anni 4
Francesco, figlio, di anni 1
Famiglia n°171
Giovanni Fais di anni 44
Angela Orrù, moglie, di anni 35
Elisabetta, figlia, di anni 12
Antonio, figlio, di anni 6
Giuseppe, figlio, di anni 4
Teliseri
Famiglia n°5
Giovanni Fais di anni 37
Rosa Arbis, moglie, di anni 29
Ilalà
Famiglia n°11
Marianna Fais, nubile, di anni 22
Pietro Fais, fratello, di anni 19
Giovanni Fais, fratello, di anni 12
Famiglia n°23
Giovanni Fais di anni 39
Giuseppa Peddis moglie di anni 39
Giovanna Fais figlia di anni 13
Pietro Fais figlio di anni 10
Giovanni Fais figlio di anni 8
Nota: Puoi consultare il quinto fascicolo del Vol.V° della Collana Memorie tonaresi.
Anno 1856
Dallo stato delle anime
Giovanni Fais è menzionato nelle seguenti frazioni:
Arasulè
Famiglia n°230
Giuseppe Fais di anni 45
Angela Deligia, moglie, di anni 37
Giovanni, figlio, di anni 13
Maria, figlia, di anni 5
Teliseri
Famiglia n°22
Giovanni Fais di anni 49
Rosa Arbis, moglie, di anni 36
Giuseppe, figlio, di anni 9
Ilalà
Famiglia n°4
Giovanni Fais Mura di anni 35
Rosa Mameli, moglie, di anni 35
Nota: Non ho ancora provveduto a tutt’oggi, 20 gennaio 2011, alla stesura dell’elenco dei residenti nei vari ordini progressivi ed alfabetici.
Di un altro rappresentante del casato dei Fais, di nome Salvatore e con aspirazioni alla vita sacerdotale, ci fornisce un’ampia documentazione il fascicolo inerente l’atto di donazione stipulato in suo favore nel 1706.
Di detto carteggio, depositato nell’archivio storico diocesano di Oristano presso il Fondo patrimoni ecclesiastici, fanno parte i verbali relativi a:
ü Decreto di nomina del presidente della commissione addetta alle verifiche sui beni donati e sulle qualità morali del chierico
ü Pubblicazione in chiesa dell’atto notarile e successiva nomina del segretario della commissione esaminatrice
ü Presentazione e citazione dei testi di parte
ü Esame dei testi di parte
ü Nomina e citazione dei testi d’ufficio
ü Esame dei testi d’ufficio
ü Eccezioni sollevate da terzi sui beni oggetto di donazione
ü Il buon esito della pratica.
Decreto di nomina del presidente della commissione
Nos Don Francisco Masones, y Nin por la gracia de Dios, y de la Santa Sede Apostolica, Arzobispo Metropolitano de Oristan, Obispo de Santa Justa, Vexillario de la Santa Romana Iglesia, y del Consejo de su Magestad
A Vos Venerable Joseph Corriga Cura de Tonara Salud.
Con tenor de las presentes os cometemos, ordenamos, y mandamos, que en un dia de Fiesta [Per quanto riguarda il contenuto rimandiamo il lettore al decreto di nomina inserito nel fascicolo del chierico Cosimo Pruneddu, anno 1713. La traccia indicata nel testo risulta identica tanto nella forma, quanto nella sostanza. Si rimanda in proposito alla Parte prima del Volume terzo della collana Memorie tonaresi]
Dat(um) en n(uest)ro Palaçio de Oristan à los 14 de Henero de 1706
Fran(cis)co Ar(zobis)po de Oristan
Pubblicazione in chiesa dell’atto notarile e successiva nomina dell’attuario
Tonara 17 gennaio 1706
Il presidente della commissione Giuseppe Corriga, nel rispetto delle norme del decreto testé citato, provvede alla pubblicazione in chiesa dell’atto notarile e successivamente alla nomina di un segretario che possa assisterlo nella complessa procedura investigativa sui beni e sulla figura del chierico Salvatore Fais. Il delicato incarico è affidato al notaio Giuseppe Dehias.
Presentazione e citazione dei testi di parte
L’elenco dei testi di parte comprende:
1) Antonio Flore, contadino di anni 60
2) Giuliano Succu, contadino di anni 45
3) Gianuario Urru, contadino di anni 48
4) Giovanni Antioco Asoni, contadino di anni 60
La citazione di detti operatori economici, promossa dal commissario delegato Giuseppe Corriga, è eseguita dal messo (vara) Antioco Poddie (verbalizzato Pollie) Mameli in data 6 febbraio 1706.
Esame dei testi di parte
Tonara 6, 8 e 9 febbraio 1706
Il teste Giuliano Succu, interrogato il giorno 6 febbraio, riferisce che il valore patrimoniale dei beni donati al chierico ammonta a lire sarde 2650 mentre quello reddituale si aggira sull’importo di 36 scudi.
Il teste Antonio Flore, esaminato il giorno 8, conferma appieno la testimonianza del Succu.
Giovanni Antioco Asoni, interrogato il giorno successivo, dichiara che i beni oggetto della donazione provengono in buona parte dall’eredità dei genitori di Salvatore Fais e per il resto dalla generosa disponibilità degli zii e del cognato Gregorio Carta.
Dai verbali relativi alla deposizione di Gianuario Urru, apprendiamo che:
a) le case hanno un valore patrimoniale di lire 400 ed uno reddituale di lire 15
b) il tancato di Leguericho vale lire 500 con una resa annua di lire 25
c) le case in rovina (las ruinas) stimate in lire 100 non possono produrre alcun reddito
d) il terreno di Bidony stimato in lire 50 ha la resa di uno scudo (il corrispondente di due lire e mezza)
e) il terreno di Iaca o Iaca vale 50 lire e può fruttificare per l’importo di uno scudo
f) il terreno Sa Elige sola ha un valore di mercato di lire 50 con una resa annua di uno scudo
Degli altri beni menzionati nell’atto notarile il teste non è in grado, per la mancata conoscenza dei luoghi, di rilasciare alcuna dichiarazione.
Nomina e citazione dei testi d’ufficio
Nell’elenco risultano compresi i seguenti operatori:
1) Mauro Antonio Deligia, scrivano di anni 70
2) Domenico Dearca, notaio di anni 35
3) Pietro Diego Dearca, notaio di anni 30
Sono presenti, in qualità di testimoni, alla consegna degli atti di citazione i signori Gabriele Arangino e Giovanni Maria Poddie Podda (verbalizzato Pollie Polla).
Contestazione da parte di terzi sui beni donati.
Dall’esame dei verbali condotti in data 11 e 12 febbraio, le cui risultanze sono riportate nella Parte prima del Volume terzo della collana Memorie tonaresi, appare ben chiaro che il valore complessivo dei beni donati al chierico Fais è ben lontano dal rappresentare la somma dei seicento scudi pretesi dalla Curia.
Di ciò si rammarica il cappellano Pietro Francesco Guirisi il quale, nella lettera inviata all’arcivescovo il 13 febbraio del 1706, riferisce che le differenze saranno regolate in tempi brevi e che le rivendicazioni di vecchi crediti da parte degli eredi del fu Stefano Zedde nei riguardi di Mauro Fais, genitore del nostro sacerdote, avranno anche esse la giusta definizione.
Al fine di poter liberare dal peso dell’ipoteca alcuni beni facenti parte della donazione occorre innanzi tutto procedere all’estinzione del mutuo di cinquanta lire sarde stipulato tra le parti interessate, Zedde e Fais, in data 8 ottobre 1669 con atto pubblico redatto dal notaio Salvatore Corriga.
I tempi necessari per provare, notificare e giustificare le varie prese di posizione tra creditori e debitori sono purtroppo abbastanza lunghi e solo il buon senso alla fine riesce a dirimere ogni controversia.
Il buon esito della pratica
L’approvazione del patrimonio ecclesiastico da parte dell’arcivescovo avverrà il 18 settembre del 1707.
Nostre ultime considerazioni
Notevole e ricca al riguardo è la produzione di documenti facenti parte del fascicolo intestato a Salvatore Fais. Non sarebbe male che altri ricercatori, affrontassero uno studio più approfondito sulle varie tematiche affrontate nei diversi documenti allegati al carteggio. Fra questi ultimi sembra rivestire una certa importanza una lettera redatta in catalano che rimanda nella testata al re di Castiglia, di Aragona e Sardegna ed al rappresentante regio per l’isola don Baldassarre di Zuniga Gusman marchese di Valero e di Aiamonte.