sabato 8 novembre 2025

7-Sonetto (Villanova Monteleone - 1938 Arregodos de sa guerra e de Russia e de sa Vida - Benigno Casula


"Raffaele, da Villanova Monteleone a Stintino, ti scrivo. 

Non è una lettera qualsiasi, ma un sonetto, come usiamo fare noi due. Voglio che tu sappia come me la passo qui, dove mi trovo in questa transumanza del 1938 con babbo.

Tu mi hai scritto in poesia descrivendomi la vita al mare, e io ti rispondo con lo stesso cuore, fratello.

 

Ti faccio sapere le mie novità, di come vivo e che la salute è buona, mangio.

Ma a volte, nell'ovile, c'è da trattenere il respiro...

Mangio “s’orzata” (la zuppa d'orzo, spesso semplice e poco appetitosa) per nutrirmi, ma a volte nell'ovile si trattiene.

Devo farmi forza per inghiottirla...

A forza cerco di inghiottirla, ma meno male, il latte mi sostiene.

Vorrei venirti a trovare, ma sai come va...

Farti visita non posso venire, la catena del padrone mi mantiene.

E so che anche tu sei nella stessa situazione, al tuo posto, ma con una vista migliore!

Anche tu sei servo pastore come me, a Stintino, vicino al mare, e mi descrivi la vita in poesia.

Mi hai dato anche una speranza, un bel messaggio...

Dicendomi: 'Maggio sta per tornare, mamma aspetta a me e a te.'

È una promessa bellissima. Per adesso, però...

Ma per adesso, allegramente continua a cantare.

 

Con questo sonetto ho voluto descrivere perfettamente la condizione del pastore (il 'servo pastore'), vincolato dal padrone e dalla transumanza, ma allo stesso tempo ho voluto esprimere un affetto così forte con te, Raffaele, da superare la distanza con la poesia.

così Raffaele da Stintino

It

A tie iscrio , Benignu Pastore,

A te scrivo, Benigno Pastore,

Chi in s’altzura as su sole bruxiau;

Che in l’altura hai il sole bruciato;

Noas de  s’ortza apo  in su core

Notizie dell'orzata nel cuore ho udito (ho provato pena),

E su latte t’hat azudu donau.

E il latte ti ha dato aiuto.

Inoghe, frade, su padronu est segnore,

Qui, fratello, il padrone è signore,

Ma su mare non mi l’hat incadenau:

Ma il mare non me l'ha incatenato:

Est liberu a mirare e lenu amore,

È libero da guardare e amore leggero,

Canno su chelu s’istat isculau.

Quando il cielo sta pulito (sereno).

Magiù benit, e sa chijina ‘e s’ànimu

Maggio arriva, e la cenere dell'animo

S’iscàmpat cun su entu ‘e su nuraghe;

Si scuote con il vento del nuraghe;

Mamma nos isettat, foras de ogni dannu.

Mamma ci aspetta, fuori da ogni danno.

Finas a tando, in sa janna ‘e su giogu

Fino ad allora, nella porta del giogo (della fatica)

Faghe sonu bellu in s’anima, amicu caru,

Fai bel suono nell'anima, amico caro,

E cantendhe ismenticat ogni affannu.

E cantando dimentica ogni affanno.

 

 


7-Sonetto (Villanova Monteleone - 1938 Arregodos de sa guerra e de Russia e de sa Vida - Benigno Casula

"Raffaele, da Villanova Monteleone a Stintino, ti scrivo.  Non è una lettera qualsiasi, ma un sonetto, come usiamo fare noi due. Vogl...