sabato 8 novembre 2025

16-Il Servizio pre Militare Arregodos de sa guerra e de Russia e de sa Vida - Benigno Casula

 




Ricordo bene quel periodo, gli anni del servizio premilitare. Ogni sabato dovevamo presentarci per le esercitazioni. Erano gli anni del fascismo, e non era concesso mancare; le pene per chi si assentava erano severe, gravissime. I nostri istruttori erano tutti fascisti: il capo manipolo, un maresciallo, e il caposquadra, una milite scelto.

A Tonara, in quegli anni, c'erano anche parecchi esiliati. Uomini considerati "sovversivi", pericolosi nei loro paesi, che non potevano lasciare il paese e di notte avevano il divieto di uscire di casa. Erano menti critiche, e per questo venivano allontanati e confinati.

Mi viene in mente il 1934, quando Tonara fu invasa dai soldati della fanteria e dell'artiglieria. Facevano esercitazioni nei campi di zia Clara, appena sopra il paese. Nello stesso periodo, ricordo che arrivò anche il principe Umberto di Savoia. In località Su Pranu, i soldati organizzarono una sfilata imponente e una festa folcloristica per accoglierlo. Avevo solo 13 anni, ma ricordo ogni dettaglio di quel giorno del 1934, quando il Principe Umberto venne a Tonara. Mi sembra ancora di vederlo lì, sul balcone della casa di Antonio Carta, proprio al centro del paese. La facciata dell'edificio a due piani era imponente e, a sinistra del balcone, spiccava in modo chiaro la parola "VINCERE". Il balcone era affollato di gente, ma la figura del Principe si distingueva su tutte, circondato da tutti coloro che lo accompagnavano. 

 


Quando arrivò il momento della leva vera e propria, andavamo ad Aritzo. La mia classe, quella del 1921, era numerosa, eravamo una quarantina di uomini. Pochi furono riformati, quasi tutti fummo dichiarati idonei. Poi, nel 1940, l'anno della guerra con la Francia, fummo tutti fatti soldati. Il destino era segnato, la partenza sarebbe avvenuta a breve.

Prima di muovere i primi passi verso la guerra, ogni tanto ci riunivamo con gli organetti per cantare i "mutos" d'addio. Erano canti malinconici, pieni di speranza e paura. Ricordo ancora le parole, che risuonano nella mia mente come allora:

La partenza è vicina, alla guerra dobbiamo andare, prega tu, cara Nina, se vuoi vedere sani eroi tornare a casa.

 

7-Sonetto (Villanova Monteleone - 1938 Arregodos de sa guerra e de Russia e de sa Vida - Benigno Casula

"Raffaele, da Villanova Monteleone a Stintino, ti scrivo.  Non è una lettera qualsiasi, ma un sonetto, come usiamo fare noi due. Vogl...