Ero giovane, e a mio padre che dovevo dire? Andare in paese, soprattutto la domenica, era la cosa più importante. Lì mi aspettavano i compagni per uscire di notte e fare le serenate. All'inizio seguivamo i più grandi, in lontananza sentivamo il suono dell'organetto. I suonatori erano quasi sempre gli stessi. Da lontano riconoscevo il ritmo di Costantino Piras, il suono di Giuseppe Sau e la voce del canto di De Murtas, quella di Sau Floris e le canzoni gentili di Beppe Pala. Lentamente ci avvicinavamo per ascoltare e piano piano imparavamo anche noi a fare i versi e "su Mutu", un canto tipico di Tonara e sardo per esprimere i propri sentimenti.
Quando siamo arrivati all’età di 18 anni, eravamo quasi pronti per
il servizio di leva. Abbiamo fatto una colletta e ci siamo comprati i nostri
organetti per uscire a cantare per fatti nostri. Scendevamo a cantare a Toneri
e Teliseri.
Una
notte, mentre si canta una serenata a
una bella ragazza a Toneri, il gruppo di amici si ritrova in una situazione
inaspettata. Diamo l'organetto a un ragazzo che si è unito a noi, ma
improvvisamente, dalla cima di una casa, iniziano a piovere sassi. Spaventato,
il ragazzo scappa via, ma la musica si sente ancora in lontananza.
Il
ragazzo si era nascosto in un campo di fave, dove continuava a suonare e a
mangiare. Un amico lo trova, lo prende per il collo e lo tira
fuori, dandogli "quattro pedate" per il gesto che, sebbene violento,
il gruppo ritiene necessario.
Per
le riunioni,noi ragazzi si ritrovavamo
nelle botteghe di vino e nei bar del paese. da Peppino Orru a Santa
Maria, da Tiu Larentu a Muragheri e da Tiu Michelino
Zucca. A Toneri, vanno da Tiu Chicotu, e a Teliseri da Tiu
Pera Peddes.
Ai
tempi del fascismo, per evitare multe per disturbo della quiete pubblica, chiedevamo
il permesso ai carabinieri per loro
serenate. Tuttavia, quando si partiva per il servizio militare, non ne avevamo più
bisogno.
Il
Significato di una Serenata
Riflettevo sulla bellezza delle serenate, specialmente
quando sono cantate con amore. Le donne del paese imparano a loro volta
"Su Mutu" e lo cantano mentre lavorano, sia che stiano facendo il
torrone, tessendo al telaio o raccogliendo castagne e nocciole nei campi.
La
musica per una serenata nasce solitamente dall'idea di un uomo non sposato che
desidera corteggiare una ragazza, parlandone con gli amici che sanno cantare.
In queste serenate, si canta a ottave. L'uomo, che vuole fare la
"sceneggiata musicale", porta vino e tutto il necessario. Ad esempio,
"Voglio musicare a Mari Antiga perché la voglio in sposa".
La
"commedia" si svolgeva davanti alla casa della ragazza. Il primo a
cantare è "su paralimpu", che ha il compito di lodare il pretendente
e la sua famiglia, cercando di convincere i genitori di lei. A turno,
rispondevano in poesia il cantore dello sposo, il padre, la madre e, infine, la
ragazza. La performance poteva durare quasi due ore, accompagnata da canti e
vino.
Se
il pretendente veniva accettato, la serenata continuava a casa della sposa con
altri canti e poesie. A volte, queste "commedie scherzose" si
trasformavano in matrimoni veri e propri.
